Se ti riposi in questo modo hai più probabilità di sviluppare demenza sopra i 60 anni, lo studio

Non è il tempo che trascorriamo seduti a influire sul rischio di demenza, ma il tipo di attività sedentaria eseguita nel corso della giornata

I danni di una vita troppo sedentaria sono risaputi, ma un nuovo studio condotto dai ricercatori della USC e dell’Università dell’Arizona, pubblicato sulla rivista Proceedings of National Academy of Sciences, ha dimostrato che è soprattutto la tipologia di attività sedentaria svolta a influire sul rischio di sviluppare demenza.

La ricerca ha preso in esame 145.000 persone di età pari o superiore ai 60 anni, che non avevano una diagnosi di demenza all’inizio del progetto, scoprendo che coloro che si riposavano mentre guardavano per molte ore al giorno la tv, o svolgevano attività intellettualmente sedentarie, avevano maggiori probabilità di sviluppare demenza rispetto a coloro che, sempre da seduti, svolgevano attività intellettualmente stimolanti, come la lettura, i cruciverba o il lavoro al computer. Questo perché esercitare la mente è importante quanto esercitare il corpo.

I ricercatori sostengono infatti che nonostante stare seduti per lungo tempo comporti una riduzione del flusso sanguigno al cervello, quando quest’ultimo viene stimolato, gli effetti negativi della sedentarietà si riducono. Difatti guardare la tv comporta minori livelli di attività muscolare e consumo di energia rispetto all’uso del computer o alla lettura.

A tal proposito l’autore dello studio David Raichlen, professore di Scienze biologiche e Antropologia presso l’USC Dornsife College of Letters, Arts e Science, ha dichiarato:

Non è il tempo trascorso seduto, di per sé, ma il tipo di attività sedentaria eseguita durante il tempo libero che influisce sul rischio di demenza.

Le attività che stimolano il cervello sarebbero quindi in grado di compensare le numerose ore che gli anziani trascorrono seduti. Ma c’è di più: i ricercatori si sono accorti che anche le persone fisicamente attive, che trascorrono molto tempo guardando la tv, sono a maggior rischio di demenza rispetto a chi trascorre il tempo libero utilizzando, per esempio, il computer.

Non a caso un altro autore dello studio, il professore di psicologia Gene Alexander ha dichiarato:

I nostri risultati suggeriscono che gli impatti cerebrali dello stare seduti durante le nostre attività ricreative sono davvero separati da quanto siamo fisicamente attivi e che essere più attivi mentalmente, come quando si usano i computer, può essere un modo chiave per aiutare a contrastare l’aumento del rischio di demenza correlato a comportamenti sedentari più passivi, come guardare la TV.

In definitiva, quello che facciamo mentre stiamo seduti conta molto più di quanto pensiamo!

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FONTE: PNAS

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