Gli scienziati hanno trovato segnali potenti e inspiegabili nella materia bianca del cervello

Il cervello è uno degli organi ancora poco studiati e, soprattutto, compresi dagli scienziati. Un nuovo studio ha come obiettivo quello di capire cosa accade nella materia bianca del cervello quando si compiono delle attività

La materia grigia è costituita principalmente da corpi di cellule nervose che gestiscono le aree responsabili del nostro linguaggio, apprendimento, cognizione, sensazione e movimento.

La materia bianca è costituita da strutture chiamate assoni, che sono responsabili del collegamento delle cellule cerebrali tra loro e con il resto del corpo.

Un nuovo studio evidenzia alcuni importanti segnali che suggeriscono che dovremmo prestare maggiore attenzione a questa parte del cervello.

Lo studio

Il gruppo di ricerca dietro il nuovo studio, della Vanderbilt University, ha utilizzato la risonanza magnetica funzionale (fMRI) per osservare i cambiamenti nella materia bianca mentre i soggetti del test svolgevano compiti, come muovere le dita.

I segnali della sostanza bianca vengono spesso ignorati o scartati dalle scansioni fMRI, perché sono più deboli e più difficili da individuare. Per superare questo problema, ai partecipanti allo studio è stato chiesto di continuare a ripetere le azioni assegnate al fine di costruire una tendenza e un modello che potesse essere adeguatamente misurato.

È stato osservato un chiaro aumento dei segnali dipendenti dal livello di ossigenazione del sangue (BOLD) nella sostanza bianca, indicando un aumento dell’attività cerebrale durante l’esecuzione delle attività.

Nella materia grigia, un aumento dei segnali significa più flusso sanguigno e ossigenazione nel cervello.

Potrebbe essere lo stesso nelle cellule della materia bianca, potrebbe significare che viene usato più ossigeno mentre il cervello funziona o potrebbe essere in qualche modo legato all’attività della materia grigia.

Ciò che sperano i ricercatori è che studi futuri esaminino questi segnali in modo più dettagliato, soprattutto in relazione a problemi di salute come il morbo di Alzheimer.

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Fonte: PNAS

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