Esplora l'importanza della salute del piede e l'influenza delle scarpe adeguate con il parere esperto di un fisioterapista. Scopri consigli pratici per mantenere i tuoi piedi in forma ottimale e prevenire eventuali problemi.
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26 ossa, 29 muscoli, 33 articolazioni e più di 7000 terminazioni nervose, questo è il nostro piede, e comprendere un minimo la sua importanza e la sua complessità ci potrebbe aiutare a prendercene cura nel migliore dei modi, anche sapendo scegliere quale scarpa adottare tutti i giorni.
Per poter comprendere bene il piede e quindi la sua salute dobbiamo fare un piccolissimo sforzo di immaginazione, e iniziare a pensare al piede come una superficie altamente specializzata nel sentire e immagazzinare informazioni provenienti dall’esterno e modulare le informazioni provenienti dal carico del corpo che si scarica a terra tramite tutte le diverse articolazioni.
È la struttura che più si avvicina alla mano, e tutti noi siamo abituati a percepire la mano come una struttura molto complessa, che ci permette di compiere azioni anche molto minuziose come prendere un ago e cucire, scrivere, truccare, suonare uno strumento, modellare con la creta o semplicemente digitare su una tastiera di computer.
Il piede non è molto distante da queste capacità anzi a dimostrazione di questo, persone che purtroppo non possiedono gli arti superiori o le mani riescono con i loro piedi a fare qualsiasi cosa; immaginiamo adesso di mettere dei guanti di cotone alle mani e poi di mettere dei guantoni molto pesanti da neve, tutte le azioni fini sarebbero estremamente difficili da compiere, in questo modo i calzini e le scarpe riducono notevolmente la capacità del piede di sentire e di adattarsi ai sui diversi compiti.
A livello neurofisiolologico il piede ha tantissimi piccoli recettori nervosi che mandano informazioni al nostro cervello che le elabora e valuta lo stato del terreno, se una superficie è più o meno instabile, se il terreno è caldo o freddo, se sto calpestando un oggetto potenzialmente dannoso ecc ecc.
Purtroppo in questo caso la calzatura, qualsiasi essa sia, altera il modo in cui percepiamo il mondo esterno e il modo in cui il nostro corpo si adatta tramite la postura e l’equilibrio.
C’è un però: il nostro cervello e i nostri piedi sono così bravi che abituati da tanto tempo a portare delle calzature saranno in grado di riconoscere anche attraverso di esse tantissime diversità (con delle limitazioni).
Camminare scalzi fa bene, a tutti
Adottare un approccio minimalista, come camminare scalzi su superfici diverse, può rafforzare i muscoli del piede e migliorarne la percezione, soprattutto nei bambini (e no i raffreddori non vengono perché si cammina scalzi di inverno) tuttavia è importante bilanciare il tempo trascorso a piedi nudi con la protezione adeguata per evitare lesioni o stress eccessivi sui muscoli e articolazioni non abituati. Anche l’allenamento a piedi scalzi può essere effettuato, ma sempre con graduale esposizione. Ad oggi non ci sono studi scientifici che identificano l’allenamento a piedi nudi migliore rispetto all’allenamento con le scarpe ma è anche vero che in altri studi è stato visto come il camminare scalzi aiuti a mantenere un piede più sano.
Quali scarpe scegliere?
In questo contesto possono venire in aiuto le scarpe barefoot, o “minimaliste” che sono progettate per simulare il cammino a piedi nudi, offrendo una sensazione più naturale durante la camminata.
Queste calzature sono caratterizzate da una suola sottile che permette una maggiore flessibilità del piede e una riduzione dell’intersuola ammortizzante, tipica delle scarpe.
Quali sono i vantaggi delle scarpe Barefoot
Alcuni vantaggi associati a questo tipo di calzature includono una migliore postura del piede, offredo maggior spazio per la distribuzione del carico su tutto il piede e offrendo spazio soprattutto alle dita che la maggior parte delle volte rimangono chiuse e ravvicinate tra loro (magari sfregando sui bordi interni della scarpa creando calli, vesciche e discomfort) una maggiore forza muscolare del piede e una riduzione dello stress articolare.
Tuttavia, è importante adattarsi gradualmente a questo tipo di scarpe in quanto i piedi possono richiedere un periodo di transizione se siamo stati per tanto tempo abituati a camminare con scarpe tradizionali.
In alternativa camminare scalzi, soprattutto dentro casa e nei luoghi che lo permettono, può offrire diversi benefici e compensare magari la giornata passata con le scarpe tradizionali.
Possono essere d’aiuto dei divaricatori in silicone da applicare alle dita per permettere alle stesse di ritornare alla loro naturale posizione soprattutto se le scarpe che indossiamo convergono in una punta.
Le scarpe con il tacco fanno male?
Sono uno status symbol, sono bellissime ed eleganti, di tutte le altezze e fatture, ma non sono proprio il massimo per la salute del nostro piede, e se vogliamo allargarci, non sono il massimo per la salute del nostro corpo, soprattutto se portate con molta frequenza. Non è il caso di chi porta il tacco una tantum durante l’anno, possiamo permetterci per una serata per esibire le nostre costosissime tacco 12.
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Quali problemi possono causare le scarpe con il tacco
Tornando ai problemi che possono causare le scarpe con il tacco, basti pensare che il nostro carico corporeo fisiologicamente deve ricadere il 55% sul tallone (retropiede), e poi ripartirsi su tutte le altre articolazioni del piede (mesopiede) fino ad arrivare con un carico minimo sulla parte anteriore del piede e le dita (avampiede).
Con il tacco automaticamente invertiamo il carico, e tutto il peso verrà scaricato sulla punta del piede, causando problemi come:
- alluce valgo
- metatarsalgia
- intrappolamento nervoso
- tendinopatie
- iperlordosi
- accorciamento muscolare della catena posteriore dei muscoli di gamba e coscia
- fasciti plantari
- problemi al ginocchio come tendinopatia rotulea
- rischio di distorsioni
- dita a martello
E’ ovvio che molti di questi problemi hanno una genesi più complessa ma esistono dei fattori aggravanti, e la scarpa con il tacco è un fattore di rischio.
Quale scarpa bisogna adottare? Quali regole seguire per la scelta?
In primis quella che rispetta maggiormente l’anatomia e la funzionalità del piede, una scarpa che abbia una buona flessibilità, sia trasversale che longitudinale cosi che piede e caviglia possano espletare al meglio la loro funzione senza costrizioni.
Sucessivamente la scelta deve ricadere sul comfort che ovviamente è molto soggettivo.
In ultima analisi bisogna considerare che ogni disciplina sportiva e lavoro possono richiedere una calzatura adeguata, quindi per correre, arrampicare, fare equitazione e danzare occorreranno calzature idonee per affrontare quell’attività, meglio non improvvisare una corsa con delle ballerine o un trekking in montagna con le scarpe da sala pesi.
In ogni caso una buona salute del piede, anche per i più sportivi passa sempre dal movimento e dagli esercizi, cosa che purtroppo viene trascurata da tanti. Riappropriamoci della salute del nostro piede, ne andrà a beneficiare tutto il nostro corpo.
Per avere un trattamento o dei consigli ad hoc è sempre buona regola rivolgersi ai professionisti del settore, in questo caso fisioterapisti, podologi, osteopati e preparatori atletici.
Bibliografia:
- Donald Neumann: Kinesiology of the Musculoskeletal System
- Fisioterapia Interattiva
- Toe Flexor Strength and Foot Arch Height in Children
- Foot Structure and Function in Habitually Barefoot and Shod Adolescents in Kenya
- The effects of high heeled shoes on female gait: a review
- The effects of shoe type on lower limb venous status during gait or exercise: a systematic review