La scarlattina è una malattia infettiva esantematica che può colpire sia adulti che bambini. Conosciamola meglio scoprendo i sintomi che la contraddistinguono, come avviene il contagio e le possibili cure per guarire in fretta.
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La scarlattina è una malattia infettiva esantematica che può colpire sia bambini che adulti. Conosciamola meglio scoprendo i sintomi che la contraddistinguono, come avviene il contagio e le possibili cure per guarire in fretta.
Si tratta di una malattia contagiosa soprattutto nei bambini fino ai 12 anni, in quanto frequentare luoghi come asili, scuole, palestre, ecc. rende la trasmissione della scarlattina più facile. Questo non esclude però che ci si possa ammalare anche da adulti entrando in contatto con persone infette dal batterio Streptococco beta emolitico (gruppo A) che causa la patologia. Non esiste poi il vaccino e dunque l’unico modo per non incorrere nella malattia è stare lontani da persone che hanno già mostrato segni evidenti della presenza di scarlattina.
Importante sapere dunque che la scarlattina:
• Colpisce soprattutto bambini fino a 12 anni
• Si può prendere anche da adulti
• Si diffonde soprattutto in scuole, asili, palestre e luoghi di ritrovo
• È causata dallo Streptococco beta emolitico (gruppo A), un batterio
• Non esiste vaccino
Ma vediamo adesso come riconoscere la scarlattina rispetto ad altre malattie esantematiche.
SINTOMI DELLA SCARLATTINA
I sintomi principali della scarlattina sono febbre e sfogo esantematico di tipo puntiforme con la comparsa di piccole macchie rosse molto fitte e ruvide. Generalmente i primi rossori compaiono su collo, ascelle e inguine per poi estendersi nel giro di un giorno o due al resto del corpo. Anche la lingua è cosparsa di puntini rossi su una patina bianca (per questo viene detta lingua a fragola bianca).
Foto: pzimedia.com
Un aspetto caratteristico di questa malattia è la comparsa di quella che viene definita “maschera scarlattinosa”, ovvero la comparsa sul viso di un rossore generalizzato ad eccezione delle zone intorno ad occhi e naso che risultano invece pallide.
Foto: bookmed.info
Dopo pochi giorni lo sfogo esantematico, dovuto alle tossine che rilascia lo Streptococco, inizia a migliorare e ridursi lasciando spazio alla desquamazione delle zone rosse.
Al di là delle macchie rosse puntiformi, altri possibili sintomi della scarlattina sono dolori alla gola, tonsille gonfie, difficoltà addominali, tachicardia e mal di testa.
Per diagnosticare con certezza la presenza di scarlattina una volta comparsi i primi sfoghi, è necessario sottoporsi ad un tampone faringeo che andrà ad individuare la presenza o meno del batterio che la provoca.
Ricapitolando la scarlattina ha come sintomi caratteristici:
• Febbre
• Sfogo esantematico di tipo puntiforme con macchie rosse fitte e ruvide
• Lingua a fragola bianca
• Le prime bolle compaiono su collo, ascelle e inguine
• Maschera scarlattinosa sul viso
Altri sintomi che possono comparire sono:
• Dolori alla gola
• Tonsille gonfie
• Difficoltà addominali
• Tachicardia
• Mal di testa
COME SI RICONOSCE LA SCARLATTINA
Tra le malattie esantematiche, la scarlattina è probabilmente una di quelle più facilmente riconoscibili in quanto i punti di color rosso scarlatto sono separati tra loro ma fitti e ruvidi al tatto. Inoltre si può notare la lingua a fragola bianca e la maschera scarlattinosa, segnali particolarmente caratteristici di questa malattia.
L’unico modo per essere sicuri che si tratta proprio di scarlattina rimane comunque quello di sottoporsi ad un tampone faringeo per valutare la presenza o meno dello Streptococco Beta emolitico gruppo A.
CONTAGIO
Il contagio della scarlattina avviene attraverso il contatto con muco o saliva di un paziente infetto, la malattia quindi si trasmette soprattutto per via aerea ad esempio in seguito ad uno sternuto o a dei colpi di tosse di qualcuno che ne è stato già colpito. In questo modo il batterio può raggiungere le mucose delle alte vie respiratorie per poi replicarsi all’interno dell’organismo.
Non si esclude però la possibilità che il batterio sia presente anche su alcuni oggetti e quindi si possa contrarre la malattia anche semplicemente entrando in contatto con cose su cui si trova lo Streptococco responsabile della malattia.
L’incubazione della scarlattina è di pochi giorni (2-5) dopo i quali compaiono i primi sintomi. Già prima che la malattia si manifesti, però, si è contagiosi. Sarà solo due giorni dopo aver iniziato la terapia contro la scarlattina che la persona colpita non potrà più trasmettere il batterio.
Foto: babycenter.com
Foto: healthline.com
Il periodo massimo di diffusione è quello autunnale e la primavera. Purtroppo chi è stato già colpito dalla malattia una volta non è al sicuro, esistono infatti vari ceppi di Streptoccocco e dunque è possibile ammalarsi nuovamente.
Per quanto riguarda il contagio della scarlattina ricordate dunque che:
• Si attacca attraverso saliva o muco
• È possibile anche un contagio attraverso oggetti utilizzati da una persona malata
• Il tempo di incubazione è di 2-5 giorni
• Dopo 48 ore dall’assunzione degli antibiotici il contagio non è più possibile
• Si diffonde soprattutto in autunno e primavera
• Si può prendere anche più volte nel corso della vita
SCARLATTINA IN GRAVIDANZA
Può capitare di contrarre la scarlattina in gravidanza, soprattutto se la mamma ha già un figlio piccolo che frequenta asilo o scuola e che a sua volta ha preso la malattia. Possiamo però tranquillizzare tutte le donne in dolce attesa dato che la scarlattina non mette a rischio la buona salute del nascituro né quella della mamma, a patto ovviamente che venga riconosciuta e trattata. Vi è una rara possibilità di parto prematuro nel caso il batterio responsabile della malattia si sia annidato anche nella vagina (non avviene comunque molto spesso). Importante quindi consultare subito il proprio ginecologo che valuterà l’eventualità di fare un tampone vaginale.
SCARLATTINA NEL NEONATO
Raramente la scarlattina compare nei neonati al di sotto dei 6 mesi (di solito sono più soggetti i bambini a partire dai 2 anni). Anche in questo caso, tra l’altro, la malattia esantematica dovuta allo Streptococco Beta emolitico (gruppo A) non risulta essere pericolosa, salvo ovviamente curarla nel modo più corretto secondo le indicazioni del pediatra di fiducia.
SCARLATTINA NEI BAMBINI
Come avrete capito la scarlattina è una malattia esantematica tipica dell’età infantile (dai 2 ai 12 anni è la fascia d’età più colpita). Si tratta di una patologia indubbiamente fastidiosa e un po’ debilitante che richiede cure e riposo ma che non è rischiosa visto che ormai viene tempestivamente riconosciuta e curata. In genere comunque i bambini hanno una buona capacità di recupero e nel giro di massimo due settimane sono completamente ristabiliti. Già dopo 48 ore dall’inizio della terapia non sono più contagiosi e in teoria potrebbero riprendere le loro attività, ma meglio tenerli riguardi.
SCARLATTINA NEGLI ADULTI
È raro, ma anche un adulto può trovarsi alle prese con la scarlattina e in questo caso i sintomi potrebbero essere più acuti e fastidiosi (del resto ad esempio anche la varicella e gli orecchioni presi in età adulta hanno un decorso più pesante e a volte pericoloso rispetto all’età infantile). Un adulto con la scarlattina potrebbe avere sintomi più insistenti, ad esempio una faringite molto forte e, in rari casi complicazioni gravi come osteomielite, malattie reumatice, setticemia, encefalite e altro. La cura per la scarlattina negli adulti è uguale a quella per i bambini, possono variare ovviamente i dosaggi dei farmaci.
CURE PER LA SCARLATTINA
Dato che a provocare questa malattia è una batterio, le cure per la scarlattina si servono inevitabilmente di antiobiotici da assumere per almeno una settimana ma spesso anche 10 giorni. Nel periodo di assunzione della terapia e subito dopo è bene affiancare l’utilizzo di probiotici che possano ripristinare la flora batterica buona che è stata decimata in seguito all’utilizzo di questi medicinali. In caso di febbre alta il pediatra o il medico potrebbe anche prescrivere del paracetamolo o altri farmaci in grado di tenerla a bada.
Molto importante anche bere molta acqua per tenere ben idratato l’organismo infiammato e riposarsi il più possibile. Generalmente comunque, se ben curati, occorre attendere almeno due settimane per guarire definitivamente dalla scarlattina.
Rara ma possibile complicazione di una scarlattina non ben curata è la febbre reumatica che colpisce le articolazioni e richiede ricovero ospedaliero.
Ricapitolando in caso di scarlattina:
• Si consiglia terapia antibiotica
• Si consiglia l’utilizzo di probiotici
• È bene bere molto
COME DIMINUIRE IL PRURITO: RIMEDI NATURALI
In caso di scarlattina i rimedi naturali possono essere utili soprattutto per alleviare il prurito dovuto al rush cutaneo. Si consiglia ad esempio di fare bagni tiepidi o impacchi con acqua bicarbonato di sodio, amido di riso o avena. Sono rimedi semplicissimi, alla portata di tutti e adatti anche ai bambini, in particolare l’amido di riso che si utilizza anche in caso di arrossamenti e irritazioni da pannolino. Di questo prodotto si possono sciogliere un paio di cucchiai nell’acqua del bagnetto e immergere il piccolo o l’adulto (perché ricordiamo che la scarlattina può comparire anche in età adulta).
Leggi anche: AMIDO DI RISO: PROPRIETÀ, USI E DOVE TROVARLO
Per preparare un bagno d’avena invece vi occorrerà: 3/4 -1 tazza di fiocchi d’avena o dei chicchi di questo cereale, un tritatutto, e un sacchetto di cotone o organza traspirante (va bene anche un fazzoletto di stoffa da legare in cima con un elastico).Tritate bene l’avena utilizzando un minipimer e poi inseritela nel sacchetto facendo attenzione a chiuderlo bene per evitare che si apra e faccia fuoriuscire il contenuto nell’acqua. Nel frattempo riempite la vasca da bagno con acqua tiepida (35° circa) e poi inserite il sacchetto. Come potrete vedere, strizzandolo un po’, uscirà fuori una specie di latte che si spargerà all’interno della vasca e che potrete utilizzare semplicemente mettendovi a mollo oppure per tamponando delicatamente le zone più irritate del corpo.Un bagno di avena dovrebbe durare circa 15 minuti.
Quindi per diminuire il prurito in caso di scarlattina potete:
• Fare bagni tiepidi con amido di riso
• Fare impacchi con acqua e bicarbonato
• Fare bagni d’avena
UN ULTIMO CONSIGLIO UTILE
I bambini affetti da scarlattina, soprattutto nella prima fase, possono essere molto stanchi e spossati. È bene quindi cercare di tenerli riposati il più possibile favorendo così la guarigione. Non abbiate quindi troppa fretta di fargli riprendere le normali attività!
Francesca Biagioli