Basta scattare una semplice foto con flash per scoprire una patologia grave come il retinoblastoma in un bambino e salvargli la vita.
Alcune volte basta scattare una semplice foto per scoprire patologie gravi e salvare la vita di una persona. Ciò avviene in particolare per il retinoblastoma, una malattia che si sviluppa soprattutto durante i primi anni di infanzia di un bambino (soprattutto tra 1 anno – 4 anni). Puoi rendertene conto facendo una foto con il flash: se noti un riflesso bianco nella pupilla del bambino dovresti subito portarlo a fare una visita medica.
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Cos’è il retinoblastoma?
Il retinoblastoma è un tumore dell’occhio, il più comune nei bambini, e si sviluppa a partire dalle cellule della retina. Durante le prime fasi di sviluppo dell’occhio, i precursori delle cellule della retina, chiamati retinoblasti, si moltiplicano e a generano le cellule che comporranno la retina matura. In questo contesto, anche se molto raramente, può succedere che i retinoblasti continuino a moltiplicarsi fuori controllo e senza maturare, dando origine a un retinoblastoma.
Fortunatamente, la malattia è piuttosto rara, colpisce un bambino di età inferiore ai 5 anni ogni 18.000-20.000. Il retinoblastoma è una patologia ereditaria, legata a una mutazione del gene Rb1 trasmessa da un genitore ai figli.
Come puoi accorgertene?
Il fenomeno in cui c’è un riflesso bianco quando un flash colpisce l’occhio si chiama leucocoria, un sintomo che viene associato a diverse malattie oculari. Nel 60% dei casi, la malattia colpisce solo uno dei due occhi. Altri sintomi che possono dirci che c’è il rischio di retinoblastoma sono:
- strabismo,
- problemi di vista,
- dolore all’occhio,
- arrossamento della parte bianca dell’occhio,
- differenza nelle dimensioni delle due pupille.
La malattia è risolvibile nella maggior parte dei casi. Se diagnosticata preventivamente, ci sarà maggiore probabilità di una guarigione senza implicazioni troppo pesanti per la salute del bambino e del suo occhio. La scelta della terapia più idonea dipende da diversi fattori, tra i quali le caratteristiche del bimbo e della malattia. Tra le opzioni di trattamento più comuni vi è l’utilizzo del laser che effettua la fotocoagulazione del tumore, dove un fascio di luce laser elimina i vasi sanguigni del tumore passando attraverso l’occhio. La scelta delle diverse terapie dipende comunque dall’estensione e dalla posizione del tumore nel contesto della retina.
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Fonte: Fondazione AIRC
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