I residui chimici dei brillantanti utilizzati nelle lavastoviglie commerciali (quelle di ristoranti, mense, ecc.) causano danni alla barriera epiteliale intestinale. La scoperta in un nuovo studio svizzero
![lavastoviglie bicchiere](https://www.greenme.it/wp-content/uploads/2022/12/lavastoviglie-brillantante.jpg)
@cokemomo/123rf
Tante persone hanno in casa una lavastoviglie, comoda e pratica per il lavaggio di piatti, bicchieri, pentole e padelle, soprattutto in caso di famiglie numerose. Ma avete mai pensato ai residui che possono lasciare detersivi e brillantati sulle varie stoviglie?
Proprio su questi residui (in realtà soprattutto su quelli delle lavastoviglie professionali) e sui loro possibili effetti collaterali, si è concentrato un nuovo studio, condotto da un team di ricerca dell’Istituto svizzero di ricerca sulle allergie e sull’asma (Siaf), associato all’Università di Zurigo (Uzh).
I ricercatori hanno analizzato le stoviglie dopo essere state lavate ed asciugate in una lavastoviglie professionale (come quelle che utilizzano ristoranti, mense scolastiche, caserme, ecc.), scoprendo che i residui che vi rimangono sopra possono danneggiare la mucosa intestinale.
Come spiegano nella premessa della loro ricerca, pubblicata su The Journal of Allergy and Clinical Immunology:
L’aumento della prevalenza di molte malattie infiammatorie croniche legate alla perdita della barriera epiteliale intestinale ci ha spinto a studiare il ruolo dell’uso estensivo di detersivi per lavastoviglie, tra gli altri fattori.
Proprio per questo hanno voluto indagare sugli effetti dei detersivi per lavastoviglie (professionali e domestiche) e in particolare degli agenti di risciacquo sulla citotossicità, sulla funzione barriera, sul trascrittoma e sull’espressione proteica nelle cellule epiteliali gastrointestinali.
In particolare, ad essere pericolosi sono i brillantanti industriali che quasi sempre contengono alcol etossilati. Sarebbero proprio queste sostanze ad avere effetti dannosi sull’intestino.
C’è una differenza tra i brillantanti industriali e quelli domestici in quanto, ad esempio nei ristoranti, il ciclo di risciacquo delle stoviglie deve essere, per motivi di tempistica, più breve.
Come spiega l’Università di Zurigo:
Un ciclo tipico in una lavastoviglie commerciale prevede la circolazione di acqua calda e detersivo per circa 60 secondi ad alta pressione. Successivamente, c’è un secondo ciclo di lavaggio e asciugatura di 60 secondi in cui vengono applicati acqua e un brillantante.
Come ha dichiarato Cezmi Akdis, professore di allergologia e immunologia sperimentale dell’Uzh e direttore del Siaf a capo dello studio:
Ciò che è particolarmente allarmante è che in molti apparecchi non esiste un ciclo di lavaggio aggiuntivo per rimuovere il brillantante residuo. Ciò significa che le sostanze potenzialmente tossiche rimangono sui piatti e quando vengono utilizzati la volta successiva, questo residuo chimico essiccato può facilmente finire nel tratto gastrointestinale.
Quindi il problema si pone soprattutto nel caso del lavaggio di piatti e bicchieri fatto a livello industriale.
@The Journal of Allergy and Clinical Immunology
Lo studio è stato condotto con una nuova metodologia, quella che si serve di organoidi intestinali umani e cellule intestinali su microchip. In pratica, il tessuto forma un ammasso tridimensionale di cellule del tutto simile all’epitelio intestinale umano.
Come spiega l’Università di Zurigo:
Il team ha utilizzato vari metodi biomolecolari per analizzare l’effetto che detersivi commerciali e brillantanti hanno su queste cellule. Hanno diluito queste sostanze per riflettere le quantità che sarebbero state presenti sui piatti asciutti (da 1:10.000 a 1:40.000).
Il risultato ha mostrato che alte dosi di agenti di risciacquo erano in grado di uccidere le cellule epiteliali intestinali e, anche a dosi più basse, vi erano degli svantaggi, in quanto i residui rendevano le cellule più permeabili.
Lo studio ha notato anche l’attivazione di diversi geni e proteine di segnalazione cellulare che potrebbero innescare risposte infiammatorie.
Come si legge nella conclusione dello studio:
L’espressione dei geni coinvolti nella sopravvivenza cellulare, nella barriera epiteliale, nella segnalazione delle citochine e nel metabolismo è stata alterata dal brillantante nelle concentrazioni utilizzate nelle lavastoviglie professionali. Gli alcol etossilati presenti nel brillantante sono stati identificati come il componente responsabile dell’infiammazione epiteliale e del danno alla barriera.
Risultati che vengono definiti “rilevanti” per la salute pubblica da parte degli autori dello studio:
L’effetto che abbiamo trovato potrebbe segnare l’inizio della distruzione dello strato epiteliale dell’intestino e innescare l’insorgenza di molte malattie croniche. È importante informare il pubblico su questo rischio, poiché gli etossilati di alcol sembrano essere comunemente usati nelle lavastoviglie commerciali.
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Fonti: University of Zurich/ The Journal of Allergy and Clinical Immunology
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