“Ho inventato un reggiseno che rileva i primi segni di cancro” (anche se non sostituisce la mammografia)

Julián Ríos Cantú ha creato un reggiseno innovativo in grado di rilevare i primi sintomi del cancro al seno. Con il suo team ha sviluppato un algoritmo basato sull’intelligenza artificiale che è collegato a 200 sensori termici posizionati nel reggiseno che identificano il cambiamento della temperatura e della circolazione sanguigna nel tessuto mammario, i primi segni del cancro

Il cancro al seno è una delle malattie più diffuse in Francia ed è la prima causa di morte per cancro nelle donne. Numerose campagne di sensibilizzazione vengono regolarmente realizzate per ricordare l’importanza dello screening ma anche dell’autopalpazione che può contribuire a salvare vite umane.

Spesso però non basta ed ecco che intervengono alcuni creativi che non esitano a mettere le loro conoscenze al servizio della buona causa. È il caso dello studente Julián Ríos Cantú, che ha creato un reggiseno innovativo in grado di rilevare i primi sintomi del cancro al seno.

Curioso e interessato a molti campi, ha avuto l’idea di dar vita a questo prodotto nel 2016 quando sua madre aveva appena saputo che il suo cancro al seno era tornato. Ha quindi pensato di sviluppare un modo per rilevare i primi segni della malattia o della recidiva senza alcuna radiazione e accessibile a tutte le donne di qualsiasi provenienza. Il tutto semplicemente indossando un reggiseno.

Come funziona il reggiseno contro il cancro

Il giovane messicano ha quindi creato la start-up Eva Center e si è circondato di un team di quattro persone con cui ha sviluppato un algoritmo basato sull’intelligenza artificiale che è collegato a 200 sensori termici posizionati nel reggiseno.

I sensori sono in grado di identificare il cambiamento della temperatura e della circolazione sanguigna nel tessuto mammario, che possono essere i primi segni del cancro. Per essere veramente efficace, la biancheria intima deve essere indossata per 60-90 minuti alla settimana.

Al termine di ogni controllo, le informazioni raccolte vengono inviate via Bluetooth a un’applicazione che effettua una diagnosi. In caso di sospetto, si riceve un allarme direttamente sullo smartphone e gli utenti vengono avvisati di mettersi in contatto con un oncologo il prima possibile.

I timori dei medici

All’epoca dello sviluppo di questo reggiseno innovativo eravamo nel 2018 e Julián aveva soli 19 anni. Nonostante la giovane età, il suo prodotto ha fatto incetta di premi. Il ragazzo è stato anche insignito della medaglia presidenziale del Messico per le scoperte scientifiche e ha vinto il premio Global Student Entrepreneur Award (GSEA) in Germania.

Per il momento il reggiseno non è sul mercato ed è ancora in fase di prototipo. Sebbene questa soluzione consentirebbe di offrire lo screening alle donne che non possono permetterselo e prima dei 50 anni, alcuni medici sono un po’ riluttanti.

Ritengono infatti che non debba passare il messaggio secondo cui questo reggiseno vada a sostituire la mammografia. Inoltre temono che potrebbe incoraggiare le donne ad “accontentarsi” di questa diagnosi e a non sottoporsi a veri e propri esami medici.

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Fonte: Eva Center

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