Questa bevanda che consumiamo a fiumi è stata appena collegata a un più alto rischio di cancro, lo studio

Quando si parla di cancro, prevenire è sicuramente meglio che curare. Per questo, imparare a fare qualche rinuncia nel nostro stile di vita può darci una grossa mano nel ridurre alcuni fattori di rischio.

Un recente studio conferma una correlazione importante tra un tipo di bevanda che consumiamo molto spesso e l’insorgenza del cancro. Ridurre o eliminare il consumo abbassa considerevolmente il rischio di svilupparne uno.

Quando si parla di una malattia come il cancro, la prevenzione è la chiave più importante. Una volta sviluppato, è estremamente complicato riuscire a gestirlo e curarlo. Per questo, bisogna fare di tutto per abbassare il rischio, specie se per avere un buon risultato basta rinunciare a un tipo di bevande.

Non c’è una singola bevanda che aumenta di più il rischio di sviluppare un cancro, quanto piuttosto una categoria: ovvero gli alcolici. Ci sono diversi studi che collegano l’assunzione di alcool – anche una bassa quantità – con l’insorgenza di almeno 7 tipi diversi di cancro.

Nello specifico, l’etanolo favorisce lo sviluppo di cancro al:

  • Esofago
  • Cavità orale
  • Laringe
  • Faringe
  • Fegato
  • Zona colorettale
  • Seno femminile

Perché l’alcol aumenta il rischio di sviluppare un cancro?

La sostanza cancerogena che si trova nell’alcol è anche la sua componente più cruciale, ovvero l’etanolo. Proprio questa molecola è responsabile di danni sia ai tessuti che al DNA.

In pratica, quando l’etanolo viene processato dal nostro corpo, questo si lega con il DNA, portando ad una genesi incorretta delle nuove cellule. L’alcol intacca anche la produzione di ormoni, che regolano la crescita e la divisione cellulare, proprio la fase in cui qualcosa può andare storto e far emergere delle cellule tumorali. Oltre a questo grave problema, l’etanolo è responsabile anche di danni ai tessuti, aumentano il rischio che altri agenti cancerogeni possano attecchire.

La conferma di questa correlazione tra l’uso di alcol e l’insorgenza di cellule tumorali arriva da uno studio massivo condotto su 4 milioni e mezzo di persone. La coorte di riferimento è quella della Corea del Sud. Usando i dati della sanità pubblica, è stato studiato il periodo che va dal 2009 al 2011, almeno per la maggior parte dei soggetti della ricerca, mentre per qualcuno è stato possibile studiare i risultati fino a 7 anni dopo.

Il team di ricerca ha individuato dei gruppi di riferimento basandosi sulla quantità di alcol assunta su base giornaliera nei due anni di riferimento. Alcuni dei gruppi sono:

  • Nessun consumo
  • Consumo sostenuto
  • Incremento nel consumo
  • Riduzione del consumo
  • Interruzione

La squadra di ricerca, capitanata dalla dottoressa e ricercatrice Jung Eun Yoo dell’università di Seoul, ha riscontrato che chi riduce il consumo di alcol e lo mantiene entro certi limiti ha un rischio molto minore di sviluppare un cancro. Alcuni soggetti sono stati seguiti fino al 2016, quindi fino a 7 anni dopo la prima raccolta dei dati.

Il gruppo più a rischio è rappresentato dalle persone che consumano dalle 3 bevande in sù al giorno. Se proprio non riesci a fare a meno di queste bevande, c’è comunque un limite entro cui puoi rimanere per minimizzare il fattore di rischio. Puoi consumare un massimo di 6 porzioni di alcol (corrispondenti a 6 calici di vino o 6 pinte di birra da 4% di volume) in tre giorni ogni settimana. Tieni bene a mente, però, che così facendo ti prendi comunque un bel rischio per la tua salute a lungo termine.

L’ampio campione di analisi e la ricerca preliminare danno molto credito a questa scoperta, che è stata condotta proprio perché mancava uno studio comprensivo sull’utilizzo giornaliero di alcol e l’insorgenza di cancri. Anche se la ricerca della dottoressa Yoo e del suo team ha alcune criticità che dovranno essere risolte da altri studi, resta uno step importantissimo per determinare un legame diretto fra l’uso di alcol e il benessere del corpo.

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