Italia primo Paese in Europa: quasi 2 milioni di donne italiane vivono dopo aver ricevuto una diagnosi di tumore

L’Italia è il Paese in Europa con il più alto numero di donne che sopravvive dopo aver avuto un tumore, con il numero totale che aumenta del 41%

Dal 1988 ad oggi, i progressi nella lotta contro il cancro hanno salvato oltre 6 milioni di vite in Europa. In Italia, quasi due milioni di donne vivono dopo aver ricevuto una diagnosi di tumore, segnalando l’eccellenza del sistema sanitario nazionale, il primo Paese in Europa.

Francesco Perrone, Presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), ha sottolineato l’importanza di queste cifre durante una conferenza al Congresso dell’American Society of Clinical Oncology (Asco) a Chicago.

Ha evidenziato che il nostro sistema sanitario garantisce terapie di alto livello a tutti, ma ha anche sottolineato la necessità di ridurre i tempi di accesso ai farmaci innovativi, attualmente di 14 mesi, proponendo nuovi modelli per l’accesso precoce alle terapie approvate a livello europeo.

Il numero di persone che vivono dopo una diagnosi di cancro è aumentato del 41%

La riduzione della mortalità oncologica è il risultato di una combinazione di fattori: la diminuzione del fumo, una maggiore attenzione agli stili di vita sani, diagnosi precoci grazie agli screening e terapie sempre più efficaci.

Negli ultimi 30 anni, negli Stati Uniti, la mortalità oncologica è diminuita del 33%, evitando oltre 4 milioni di decessi. In Europa, il numero di persone che vivono dopo una diagnosi di cancro è aumentato del 41% tra il 2010 e il 2020, raggiungendo 23,7 milioni di cittadini.

L’Italia ha il più alto numero di donne vive dopo la diagnosi in rapporto alla popolazione, ovvero 6.338 casi per 100.000 abitanti, ovvero circa 1.939.000 cittadine. Questo riflette l’elevato livello di assistenza sanitaria, ma solleva anche la necessità di miglioramenti. Massimo Di Maio, Presidente eletto di Aiom, ha spiegato che, sebbene esistano disposizioni per l’accesso precoce ai farmaci, è necessario integrarle con norme che permettano la disponibilità delle terapie innovative entro tre mesi dall’approvazione europea.

L’incidenza del cancro continua a crescere

La multidisciplinarietà è cruciale per scegliere le migliori terapie per i pazienti e gestire tecnologie innovative come la biopsia liquida, che consente di analizzare mutazioni del DNA tumorale. Ad oggi, questa tecnologia è principalmente utilizzata per il tumore del polmone non a piccole cellule, ma le applicazioni cliniche stanno emergendo anche per tumori del colon-retto, della mammella, della prostata e il melanoma.

Saverio Cinieri, Presidente di Fondazione Aiom, ha evidenziato la necessità di rinforzare i programmi di screening. L’aumento dell’incidenza del cancro del colon-retto nei giovani richiede l’anticipazione dell’età di screening dai 50 ai 45 anni, come già raccomandato negli Stati Uniti, per salvare più vite.

Nonostante la riduzione della mortalità oncologica, l’incidenza del cancro continua a crescere, con 20 milioni di nuovi casi nel mondo nel 2022 e 395.000 nuove diagnosi in Italia nel 2023. Questo aumento mette anche a rischio la sostenibilità dei sistemi sanitari, rendendo urgente rafforzare i programmi di prevenzione per ridurre il numero di malati e migliorare la qualità della vita.

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