Psilocibina, confermato il potere anti-depressivo del principio attivo dei funghetti magici

Il principio attivo dei “funghi magici”, se con psicoterapia, può essere di aiuto contro la depressione al pari dei farmaci antidepressivi.

La psilocibina, il composto attivo dei funghi allucinogeni, può essere efficace almeno quanto i farmaci antidepressivi, se associato alla psicoterapia. È quanto emerge da uno studio condotto dai ricercatori del Center for Psychedelic Research dell’Imperial College di Londra.

Sulla psilocibina, gli stessi scienziati inglesi avevano qualche anno fa avviato studi volti a trattare un piccolo gruppo di pazienti affetti da depressione con i quali i trattamenti più classici non avevano funzionato. Ora arrivano a un risultato più chiaro: il principio attivo contenuto nei “funghetti magici” (la psilocibina è un alcaloide psichedelico presente in buone concentrazioni in alcuni generi di funghi, come Psilocybe e Panaeolus) ha la stessa efficacia contro la depressione dei comuni farmaci antidepressivi.

Ma il beneficio principale è che gli effetti collaterali si ridurrebbero ai minimi termini.

Lo studio

I ricercatori, coordinati dal professor Robin Carhart-Harris, hanno coinvolto in uno studio di Fase 2 – i cui risultati sono sul New England Journal of Medicine –  59 pazienti con disturbo depressivo maggiore di lunga durata (da moderato a grave) e li hanno poi divisi in due gruppi (uno da 30 e uno da 29 persone): il primo ha ricevuto due dosi separate da 25 milligrammi di psilocibina a 3 settimane di distanza più 6 settimane di placebo giornaliero. Al secondo gruppo sono invece andate due dosi separate da 1 milligrammo di psilocibina a 3 settimane di distanza più 6 settimane di somministrazione orale giornaliera di escitalopram, il principio attivo dei principali farmaci antidepressivi. I pazienti non erano al corrente di ciò che assumevano e tutti hanno seguito nel contempo un percorso di psicoterapia.

A sei settimane dagli inizi della sperimentazione, i partecipanti hanno fatto un questionario “Quick Inventory of Depressive Symptomatology-Self-Report” (QIDS-SR-16), per verificare tramite un punteggio il loro stato depressivo ed è emerso che la psilocibina ha avuto i medesimi effetti antidepressivi del farmaco, migliorando la salute mentale dei pazienti. In realtà chi ha ricevuto la psilocibina avrebbe avuto un miglioramento leggermente superiore, ma secondo gli studiosi non era statisticamente significativo.

Anzi, i ricercatori precisano che saranno necessarie indagini più mirate per capire la reale efficacia antidepressiva dei “funghetti allucinogeni” e che non dovrebbe esserci ora la corsa ad una “auto-terapia” assolutamente controproducente. Ma un dato sembra confortante: sa da un lato gli antidepressivi possono avere moltissime reazioni negative o addirittura possono non avere efficacia, dall’altro nel caso, della psilocibina, l’unico effetto collaterale sperimentato è stato un mal di testa passeggero.

Fonti: New England Journal of Medicine / Centre for Psychedelic Research Imperial College London

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