Prosopagnosia, cos’è il disturbo di Brad Pitt e della Bonaccorti che non fa riconoscere i volti delle persone

Il termine deriva dall'unione di due parole greche: “prosopon” (faccia) e “agnosia” (non conoscenza), per cui il significato letterale di prosopagnosia è “non conoscenza della faccia”. Ecco di cosa si tratta

Tutti noi, più o meno, abbiamo la capacità di riconoscere un volto, ma sembra che alcuni siano più dotati di altri, i cosiddetti “super-fisionomisti” (o “super-riconoscitori”), e che altri invece non lo siano affatto. Sono coloro che soffrono di prosopagnosia, una vera e propria incapacità di riconoscere i volti delle persone. Pare che ad esserne affetti siano Brad Pitt e la nostra Enrica Bonaccorti. Ma cos’è la prosopagnosia nello specifico? E come si manifesta.

Se la maggioranza di noi riesce a distinguere un attore da un film all’altro o riconoscere tutti, comprese le persone che non vedono da anni (ciò, negli esseri umani succede grazie all’attività contemporanea di diverse regioni del cervello ed è una capacità che ha un rapido sviluppo sin dalla nascita e raggiunge il suo picco intorno ai 30 anni), ad alcuni risulta piuttosto assolutamente impossibile distinguere i tratti del volto delle persone conosciute e, talvolta, i tratti del propria faccia.

Gli esperti parlano di una vera e propria curva di “riconoscimento facciale”: se da un lato ci sono quelli che hanno una straordinaria capacità di riconoscere i volti, anche quelli che hanno visto un solo istante, dall’altro ci sono coloro che non sono in grado di riconoscere nessuno, nemmeno loro in uno specchio. Qui si parla di un vero e proprio disturbo chiamato “prosopagnosia”.

Cos’è la prosopagnosia e come si manifesta (sintomi)

Si tratta di un deficit cognitivo-percettivo ed è un tipo di agnosia di tipo visivo, che rende incapaci di riconoscere le facce delle persone note e, nelle forme più gravi, perfino il proprio volto quando ci si guarda allo specchio oppure si osserva una propria foto. Quel che è certo è che non è una condizione legata a problemi di memoria o di vista.

Esistono due tipi: la prosopagnosia acquisita e quella congenita.

La prima è una condizione che un individuo può sviluppare a causa di una lesione a carico dell’area temporo-occipitale dell’emisfero cerebrale destro. Sono cause di prosopagnosia acquisita le lesioni cerebrali successive a un infarto dell’arteria cerebrale posteriore o a un’emorragia cerebrale con sede nella porzione infero-mediale dell’area temporo-occipitale del cervello.
Più raramente, la prosopagnosia acquisita può dipendere da:

  • una grave intossicazione da monossido di carbonio
  • una lobectomia temporale
  • encefalite
  • tumore al cervello
  • atrofia cerebrale a carico del lobo temporale destro
  • morbo di Parkinson
  • malattia di Alzheimer

La seconda forma di prosopagnosia è invece una condizione dalle cause sconosciute, presente fin dalla nascita nonostante ci sia un encefalo sano.

Più che di sintomi, sarebbe più esatto parlare di conseguenze derivanti dalla incapacità di riconoscimento dei volti:

  • fobia sociale
  • difficoltà a instaurare solide relazioni interpersonali con parenti o amici
  • problemi relazionali in ambito scolastico o lavorativo
  • depressione

Spesso, poi, la prosopagnosia è associata ad alcune condizioni, come:

Diagnosi e cura

Per diagnosticare la prosopagnosia è necessario servirsi del consulto di un neuropsichiatra, che ricorrerà a una serie di test.

Al momento non ci sono trattamenti specifici in grado di guarire dalla prosopagnosia, sia che quest’ultima abbia una natura acquisita, sia che abbia una natura congenita.

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