Una nuova ricerca ha individuato una correlazione tra problemi alla vista non trattati e il rischio di sviluppare i sintomi della demenza in età adulta. Quindi, la perdita della vista è considerata un fattore di rischio del declino cognitivo
Secondo una recente revisione gli anziani con problemi di vista non trattati possono avere maggiori probabilità di sviluppare demenza in età adulta.
I risultati dello studio, che sono stati riportati sulla rivista peer-reviewed Aging and Mental Health, dimostrano la necessità di ulteriori ricerche per determinare come affrontare i problemi di vista delle persone anziane.
L’autore principale dello studio il professore associato Beibei Xu, del Medical Informatics Center, presso l’Università di Pechino ha dichiarato che:
Questo studio è tra i primi a valutare l’associazione tra problemi di vista e risultati cognitivi negli anziani attraverso un esame completo di tutti gli studi disponibili sulla popolazione in inglese. I nostri risultati si aggiungono alla crescente evidenza che la perdita della vista è un fattore di rischio per lo sviluppo della demenza.
Sebbene le ragioni alla base di ciò rimangano poco chiare, la diagnosi e il trattamento delle condizioni oculari possono essere utili, sia per migliorare la qualità della vita di una persona sia per rallentare o fermare la perdita di memoria.
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Lo studio
I ricercatori hanno analizzato e confrontato diversi studi precedenti, e hanno esaminato la relazione tra disabilità visiva e risultati cognitivi negli anziani. Hanno scoperto che:
- le persone con problemi di vista avevano un rischio maggiore di deterioramento cognitivo e demenza
- la probabilità di avere un deterioramento cognitivo era del 137% più alta tra le persone che avevano problemi di vista rispetto a quelle che non ne avevano
- le persone che avevano un problema alla vista al basale avevano un rischio maggiore del 41% di sviluppare un deterioramento cognitivo e un rischio maggiore del 44% di demenza.
Trovare modi per prevenire o ritardare l’insorgenza della demenza, potrebbe aiutare a ridurre il suo impatto devastante sulla vita delle persone colpite e delle loro famiglie. Quindi, l’identificazione dei fattori di rischio modificabili è il primo passo per lo sviluppo di interventi efficaci per raggiungere questo obiettivo.
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Fonte: Taylor & Francis Online
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