Secondo un nuovo studio un probiotico contenente acidi grassi potrebbe funzionare nel contrastare la progressione di malattie neurodegenerative, come la sclerosi laterale amiotrofica (SLA)
Un batterio probiotico chiamato Lacticaseibacillus rhamnosus HA-114 previene la neurodegenerazione della sclerosi laterale amiotrofica (SLA).
Questa è la scoperta di un nuovo studio condotto dal CHUM Research Centre (CRCHUM) canadese dal professore di neuroscienze dell’Università di Montréal Alex Parker, e pubblicato sulla rivista Communications Biology.
Lui e il suo team suggeriscono che l’interruzione del metabolismo lipidico contribuisce a questa degenerazione cerebrale, e mostra che la neuroprotezione fornita da HA-114, un probiotico non commerciale, è unica rispetto ad altri ceppi della stessa famiglia batterica.
Gli studiosi hanno notato che questo probiotico sopprime la progressione della degenerazione dei motoneuroni, e la particolarità di HA-114 risiede nel suo contenuto di acidi grassi.
Consentendo la trasmissione di segnali ai muscoli in modo che si contraggano, i motoneuroni, che sono cellule nervose, permettono di muovere il nostro corpo a piacimento.
Le persone con SLA vedono un graduale deterioramento dei loro motoneuroni. Questo fa perdere loro la capacità muscolare, fino alla paralisi totale, con un’aspettativa di vita media di soli 3-5 anni dopo la diagnosi.
Recenti ricerche hanno dimostrato che l’interruzione del microbiota intestinale è, probabilmente, coinvolta nell’insorgenza e nella progressione di molte malattie neurodegenerative incurabili, inclusa la SLA.
L’identificazione di ceppi batterici neuroprotettivi potrebbe costituire una base per nuove terapie.
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Lo studio
Per studiare gli effetti neuroprotettivi di un integratore alimentare a base di probiotici, il team ha testato un totale di 13 diversi ceppi batterici e tre combinazioni di ceppi.
HA-114 si è distinto dal gruppo, poiché l’azione del probiotico ha contribuito a ridurre i disturbi motori nei modelli con SLA e anche la malattia di Huntington, un’altra malattia neurodegenerativa.
Di fronte a questi risultati, i ricercatori hanno affermato che:
Riteniamo che gli acidi grassi forniti dall’HA-114 entrino nei mitocondri attraverso un percorso indipendente e non tradizionale. In tal modo, ripristinano l’equilibrio del metabolismo energetico alterato nella SLA e portano a una diminuzione della neurodegenerazione.
Lo studio conferma l’azione protettiva di questo probiotico già evidenziata da una ricerca del 2020 in cui era emerso come il Lacticaseibacillus rhamnosus HA-114 riuscisse a sopprimere la neurodegenerazione dipendente dall’età attraverso la beta ossidazione mitocondriale.
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Fonte: Communications Biology
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