Nella plastica si nascondono più sostanze chimiche potenzialmente pericolose di quanto si pensasse. A dirlo uno studio dell'EHT di Zurigo
I ricercatori dell’ETH di Zurigo hanno esaminato le sostanze chimiche contenute nelle materie plastiche di tutto il mondo e ciò che è emerso è davvero preoccupante: un numero inaspettatamente elevato di sostanze potenzialmente pericolose per la salute e l’ambiente si trovano comunemente nei prodotti in plastica di uso quotidiano.
Ovunque ci giriamo c’è plastica ma il problema non è solo il materiale finale che ritroviamo sotto forma di bottiglie, sacchetti, contenitori, ecc. e che poi dobbiamo smaltire. Le plastiche contengono un’enorme varietà di sostanze chimiche che possono essere rilasciate durante il loro ciclo di vita e tra queste ce ne sono alcune potenzialmente pericolose per le persone e l’ambiente. Tuttavia, solo una piccola parte delle sostanze contenute nella plastica sono note pubblicamente o sono state ampiamente studiate.
Secondo lo studio, nella plastica si nascondono più sostanze chimiche potenzialmente pericolose di quanto si pensasse e ciò influisce anche sui processi di riciclaggio. A sostenerlo un team di ricercatori dell’ETH di Zurigo guidato da Stefanie Hellweg, professoressa di progettazione dei sistemi ecologici.
Lo studio, pubblicato su Environmental Science & Technology, ha per la prima volta compilato un database completo di monomeri plastici, additivi e coadiuvanti tecnologici che si utilizzano nella produzione e lavorazione della plastica a livello globale. Questi sono stati classificati sistematicamente in base ai modelli di utilizzo e al potenziale di pericolo.
Si tratta di circa 10500 sostanze chimiche che vengono intenzionalmente aggiunte alla plastica con diverso scopo: additivi, come antiossidanti, plastificanti e ritardanti di fiamma che conferiscono al materiale le proprietà desiderate. Catalizzatori, solventi e altri prodotti chimici vengono utilizzati anche come coadiuvanti tecnologici nella produzione.
Ma tornando alle sostanze chimiche individuate nella plastica, queste nello specifico si trovano:
- negli imballaggi (2.489)
- nei tessili (2.429)
- nelle applicazioni a contatto con gli alimenti (2.109)
- nei giocattoli (522)
- nei dispositivi medici, mascherine comprese (247)
Delle oltre 10mila sostanze identificate, i ricercatori hanno classificato 2.480 sostanze (24%) come potenzialmente preoccupanti.
Come ha dichiarato Helene Wiesinger, dottoranda presso la Cattedra di Ecological Systems Design e autrice principale dello studio:
Ciò significa che quasi un quarto di tutte le sostanze chimiche utilizzate nella plastica sono altamente stabili, si accumulano negli organismi o sono tossiche. Queste sostanze sono spesso tossiche per la vita acquatica, causano il cancro o danneggiano organi specifici.
Nel caso della plastica a contatto con gli alimenti viene evidenziata la presenza di 679 sostanze:
- 9 persistenti e bioaccumulabili
- 51 mutagene
- 120 cancerogene
- 132 tossiche per la riproduzione
- 300 tossiche per specifici organi
- 404 tossiche per gli organismi acquatici
- 22 interferenti endocrini.
Ma c’è di più. Come già accennato, della maggior parte di queste sostanze non sappiamo neppure tutte le specifiche e dunque i loro potenziali effetti nocivi nel dettaglio.
È particolarmente sorprendente che molte delle sostanze discutibili siano a malapena regolamentate o siano descritte in modo ambiguo.
Il 53% di tutte le sostanze potenzialmente preoccupanti non è regolamentato negli Stati Uniti, nell’UE o in Giappone e mancano studi scientifici per circa il 10% delle sostanze identificate di potenziale preoccupazione.
Finora, la ricerca, l’industria e le autorità di regolamentazione si sono concentrate principalmente su un numero limitato di sostanze chimiche pericolose note per essere presenti nella plastica.
Studi precedenti hanno già indicato che un numero significativamente maggiore di sostanze chimiche plastiche utilizzate in tutto il mondo è potenzialmente pericoloso. Vi avevamo parlato ad esempio del report dell’Endocrine Society e dell’International pollutants elimination network (IPEN) che aveva mostrato come le materie plastiche rappresentino una minaccia per la salute pubblica.
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Ma i risultati di questo ultimo studio sono stati una spiacevole sorpresa per i ricercatori stessi:
Il numero inaspettatamente elevato di sostanze potenzialmente pericolose è preoccupante.
Il motivo è ovvio: l’esposizione a tali sostanze può avere un impatto negativo sulla salute dei consumatori e dei lavoratori e sugli ecosistemi inquinati dalla loro presenza. Le sostanze chimiche problematiche possono anche andare ad influenzare i processi di riciclaggio e la sicurezza e la qualità della plastica riciclata.
Fonti: ETH / Environmental Science & Technology
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