Più cammini veloce più invecchi lentamente, ora è ufficiale!

Secondo una recente ricerca esiste una forte correlazione tra camminata veloce ed età biologica più giovane. Infatti, questo nuovo studio è riuscito a dimostrare che i camminatori veloci invecchiano più tardi e meglio rispetto a chi cammina lentamente.

La ricerca da sempre ha sottolineato come uno stile di vita più attivo possa combattere alcuni degli effetti dell’invecchiamento, tra cui l’insorgenza di problemi cardiaci, perdita di memoria e deterioramento cognitivo.

A questo pool di conoscenze si aggiunge un nuovo studio che descrive in dettaglio la relazione tra ritmo di camminata ed età biologica, per dimostrare che coloro che si muovono più rapidamente possono beneficiare di una salute più lunga.

Nel 2019 un altro studio aveva già sondato i legami tra velocità dell’andatura e salute, dimostrando come camminare più lentamente a 40 anni sia correlato agli indicatori biologici dell’invecchiamento accelerato.

Allo stesso modo, i ricercatori dell’Università di Leicester hanno precedentemente dimostrato che solo 10 minuti di camminata veloce al giorno potrebbero aumentare l’aspettativa di vita fino a tre anni.

Sebbene in precedenza si è dimostrato che il ritmo della camminata è un predittore molto forte dello stato di salute, i ricercatori non sono stati in grado di confermare che un’andatura veloce ha benefici sulla salute.

(Leggi anche: Alzheimer: camminare a questa velocità dopo i 60 anni può essere tra i primi segnali di demenza)

Lo studio

In questo studio, invece, i ricercatori hanno utilizzato le informazioni contenute nel profilo genetico delle persone per dimostrare che è probabile che un passo più veloce porti a un’età biologica più giovane, che viene misurata in telomeri.

I telomeri sono i cappucci all’estremità dei cromosomi, che li proteggono dai danni, e per questo motivo sono al centro di molte ricerche sugli effetti dell’invecchiamento.

Quando le nostre cellule si dividono, i telomeri si accorciano e alla fine impediscono alla cellula di dividersi ulteriormente, trasformandoli in quella che è conosciuta come una cellula senescente. Per questo motivo la lunghezza dei telomeri è considerata un utile marker per misurare l’età biologica.

Il nuovo studio ha analizzato i dati genetici su oltre 400.000 adulti di mezza età, e li ha confrontati con le informazioni sulle velocità di camminata sia auto-riferite sia tratte da tracker indossati dai partecipanti.

I dati hanno stabilito un chiaro legame tra una camminata più veloce e un’età biologica più giovane. La differenza di età tra quelli classificati come camminatori veloci e lenti era pari a 16 anni, in base alla lunghezza dei telomeri.

Ciò suggerisce che la velocità di deambulazione abitualmente più lenta è un modo semplice per identificare le persone a maggior rischio di malattie croniche, e invecchiamento malsano.

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Fonte: Communication Biology

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