L'esposizione in gravidanza a pesticidi capaci di interferire con il sistema endocrino aumenta il rischio di paralisi cerebrale delle bambine
La paralisi cerebrale nei neonati è una disabilità neuromotoria abbastanza comune, la cui incidenza è pari a circa il tre per mille negli Stati Uniti.
Si tratta di una condizione permanente, dovuta a lesioni del sistema nervoso centrale che impediscono un normale sviluppo cognitivo e motorio, provocando ritardo mentale e disabilità fisica.
Il rischio di paralisi cerebrale è stato in passato collegato all’interruzione delle funzioni ormonali materne durante la gravidanza e oggi un nuovo studio ha indagato sul ruolo dell’esposizione a pesticidi su tali disfunzioni ormonali.
Un gruppo di ricercatori provenienti da Stati Uniti e Danimarca ha portato avanti una ricerca analizzando 3905 casi di paralisi cerebrali e 39.377 casi-controllo.
I piccoli sono nati in California tra il 1998 e il 2010 da madri che vivevano entro due chilometri da aziende agricole in cui venivano impiegati pesticidi in grado di interferire con il sistema endocrino.
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I risultati, recentemente pubblicati sulla rivista Toxics, hanno mostrato che un’esposizione durante il primo trimestre di gravidanza a 23 pesticidi sui 32 presi in esame era associata a rischi elevati di paralisi cerebrale nelle neonate.
Dei 23 pesticidi cui le madri sono state esposte, 15 sarebbero in grado di influenzare gli estrogeni e 7 agirebbero sugli ormoni tiroidei.
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Lo studio ha dunque concluso che l’esposizione a pesticidi durante i primi tre mesi di gravidanza, potrebbe interferire con il sistema endocrino della madre e, di conseguenza, ostacolare lo sviluppo neuromotorio del feto in modo sesso-specifico, con un aumento del rischio di paralisi cerebrale nelle bambine.
Fonte di riferimento: Toxics
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