Negli ultimi anni la fish pedicure sta spopolando anche in Italia, ma non si tratta affatto di un trattamento estetico innocuo
Negli ultimi anni la fish pedicure sta spopolando anche in Italia, ma non si tratta affatto di un trattamento estetico innocuo (né etico). I rischi per la salute sono dietro l’angolo
Dalla Turchia alla Siria, dalla Giordania alle Mauritius, la moda della fish pedicure è ormai arrivata da alcuni anni anche in Europa, e non senza polemiche da parte di medici e animalisti. La fish pedicure è sostanzialmente un trattamento estetico per i piedi dove a tagliare le pellicine intorno alle unghie non sono le pinzette o le forbicine dell’estetista, bensì le bocche di tanti pesciolini della specie Garra rufa.
Originaria dei Paesi del Medio Oriente, questa tecnica estetica è stata già ribattezzata “pesce dottore” o “dottor fish”, perché i pesci della famiglia Garra rufa mordicchiano ed eliminano le pellicine morte dello strato superficiale della pelle e rilasciano un particolare enzima dalle proprietà rigenerative, in grado – secondo alcune fonti – di curare anche patologie come eczemi e psoriasi. Ma dietro questo trattamento si nascondono diverse insidie per la salute, oltre che per gli stessi pesci che vengono strappati dai loro habitat, ovvero le acque dolci dei Paesi mediorientali.
Attenzione ai rischi per la salute
La fish pedicure potrebbe sembrare un trattamento innocuo, ma in realtà non lo è affatto. Innanzitutto si pone, infatti, un problema d’igiene in quanto le vasche utilizzate non possono essere correttamente igienizzate fra una persona e l’altra e i pesci che vengono adoperati sono spesso gli stessi. Sono stati registrati diversi casi conclamati di infezioni provocate da alcuni batteri, come lo Staphylococcus aureus e il Mycobacterium marinum in soggetti che si sono sottoposti a questo trattamento estetico.
Di conseguenza, questa pratica è stata vietato in alcuni Paesi Usa e in Svizzera. Tuttavia, in Italia questo trattamento non è ritenuto illegale e diversi centri estetici lo propongono alla loro clientela. Diversi medici, però, si mostrano particolarmente diffidenti nei confronti di questa speciale tecnica.
Qualche mese fa è stato pubblicato un articolo sulla rivista scientifica JAMA Dermatology che descrive un caso di onicomadesi, ovvero malattia delle unghie (dovuta a cause diverse), che porta alla caduta delle stesse per uno scollamento dalla cute sottostante, proprio associata ad una seduta di fish pedicure.
La questione etica
Ma non solo. Questo trattamento non ha niente di etico.
Navigando sul web si possono trovare numerosissime testimonianze che vantano, anche in modo convincente, le proprietà curative dei Garra Rufa, ma si tratta di una pratica molto controversa, tanto dal punto di vista etico quanto da quello sanitario – spiega l’Enpa – si tratta di una vera e propria forma di maltrattamento poiché questi pesci, oltre a essere strappati al loro ambiente naturale, sono costretti a modificare radicalmente la loro dieta che, lo ricordo, non prevede il derma dell’uomo ma fitoplancton (alghe) e detriti animali.
Se avete bisogno di una pedicure o di un trattamento per i vostri piedi, non fatevi ingannare e rivolgetevi sempre ad un professionista del settore. La vostra salute e i poveri pesci ringrazieranno!
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Fonte: JAMA Dermatology/Medical Facts
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