Parrucche per i trattamenti anti-tumorali: il loro costo è spesso inaccessibile e per questo ogni regione dovrebbe garantire contributi importanti per l'acquisto.
Sono un modo tra i tanti per affrontare un cammino parecchio complicato: le parrucche per le donne che sono sottoposte a chemioterapia sono l’ancora sicura cui appigliarsi, nella perdita a volte totale di autostima e di fiducia. È per questo che è necessario garantire alle miglia di pazienti oncologiche la possibilità di averne una. Ma non è sempre facile e i costi di una parrucca spesso sono inimmaginabili.
Lo racconta bene l’adesione che ha riscosso una petizione apparsa alla fine del mese di marzo sul sito Change.org, che nel giro di pochi giorni ha raccolto 3mila firme per fare in modo che le pazienti oncologiche possano ricevere gratuitamente le parrucche necessarie a nascondere la perdita di capelli.
La richiesta era rivolta a Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna, perché anche qui vengano concessi contributi alle donne che si sottopongono alla chemioterapia. Di contributi, infatti, in Emilia Romagna non ce ne sono ed è un vero controsenso, dicono gli ideatori, se si considera che qui si registra il più alto numero di carcinoma alla mammella e annualmente ci sono almeno 4500 donne che affrontano un cancro al seno, senza contare gli altri tipi di tumore.
“Ogni anno le statistiche registrano almeno 30mila nuovi casi di tumore, circa 87 al giorno, e tra le donne il cancro più diffuso è quello alla mammella in circa il 30% dei casi”, aggiunge la promotrice Odette Piola che poi include un raffronto con le politiche messe in atto dalle altre giunte regionali stilato dall’Aimac, l’associazione italiana malati di cancro.
Sono soltanto dieci, infatti, le regioni che stanziano fondi a parziale o totale contributo per l’acquisto della parrucca: Toscana, Piemonte, Lombardia, Liguria, Basilicata, Marche, Trentino Alto-Adige, Veneto, Umbria, Puglia con una disparità tra nord e sud aggravata dall’eterogeneità dei criteri applicati per il rimborso che varia da territorio a territorio.
La detraibilità della parrucca
Se alcune associazioni di volontariato mettono a disposizione delle parrucche per pazienti oncologici, è bene sapere che per tutti, indipendentemente dal luogo di residenza, la spesa per l’acquisto della parrucca in caso di alopecia per trattamenti antitumorali può essere detratta fiscalmente dai redditi.
Qui trovate tutti i contributi, regione per regione.
La spesa per l’acquisto della parrucca può essere detratta fiscalmente al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi. Con la risoluzione n. 9/E del 16 febbraio 2010 l’Agenzia delle entrate chiarisce che la parrucca può rientrare tra le spese sanitarie detraibili (detrazione Irpef del 19%), al pari di una “protesi sanitaria”, se serve a rimediare al danno estetico provocato da una patologia e ad alleviare una condizione di grave disagio psicologico.
Il solo sconto fiscale, però, talvolta non è sufficiente, perché le parrucche sono molto costose e non tutte le donne possono permettersele. Per questo motivo sarebbe ora che tutte le regioni si adeguino e concedessero un contributo per l’acquisto.
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Germana Carillo