La Francia obbliga a riportare sulle confezioni i rischi epatici dovuti a un sovradosaggio da paracetamolo, farmaco tra i più utilizzati.
Il paracetamolo, uno dei farmaci che vengono prescritti e utilizzati con più leggerezza, potrebbe non essere totalmente privo di rischi. Lo ha annunciato l’Ansm, Agenzia nazionale francese per la sicurezza dei prodotti sanitari, segnalando che il sovradosaggio può causare problemi epatici e che d’ora in avanti i medicinali dovranno riportare dei messaggi di avvertenza appositi.
Dopo aver intervistato 2.300 persone tramite una consultazione indetta nel 2018, ha deciso di includere due messaggi principali: “il sovradosaggio può distruggere il fegato” e “non assumere un altro farmaco contenente paracetamolo”. Le aziende farmaceutiche avranno tempo 9 mesi per conformarsi alle nuove norme.
La consultazione ha preso in esame le opinioni di un 75% di cittadini comuni, 22% di operatori sanitari, 1% di associazioni di pazienti, 1% di rappresentanti dell’industria farmaceutica. E di tutti questi il 97% si è dichiarato favorevole all’applicazione dei messaggi sulle confezioni, riguardanti i rischi per la salute del fegato. L’88% era inoltre favorevole all’aggiunta di un pittogramma e il 90% all’applicazione di menzioni sul retro, in modo da ridurre ulteriormente il rischio di sovradosaggio.
Ma cosa intende l’Ansm con il termine sovradosaggio? L’Agenzia ha specificato di riferirsi a un consumo eccessivo del farmaco in adulti e bambini, dovuto alla somministrazione di una dose più elevata del necessario o di troppe dosi nel corso della stessa giornata. Errori che possono costare cari dato che un uso improprio è tra le principali cause, in Francia, di trapianto di fegato legato ai farmaci.
L’Ansm consiglia, fra le altre cose, di verificare la presenza di paracetamolo in tutti i diversi farmaci utilizzati, in modo da evitare di consumarne in dosi eccessive senza accorgersene. E di non utilizzarlo con leggerezza in individui a rischio come persone con insufficienze epatiche, con peso inferiore ai 50 kg, con insufficienze renali o problemi di dipendenza dall’alcol, tanto per citarne alcuni.
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Fonte: Ansm