La variante Omicron Ba 5 è attualmente la più diffusa e contagiosa. Oltre a sintomi specifici, questa variante sta causando un ritardo nei risultati dei tamponi, per questo è importante non sottovalutare la sintomatologia
Cosa rende Omicron Ba 5 particolarmente preoccupante è che non solo è una variante ultra-contagiosa, ma se sei stato vaccinato o hai già contratto la malattia potresti non essere protetto da questo nuovo ceppo di Covid-19.
Uno studio pubblicato sul BMJ ad aprile, ha mostrato che il mal di gola e una voce roca erano i segnali più comuni di Omicron rispetto alla precedente variante delta.
Tuttavia, Omicron 5 ha altri sintomi specifici come:
- febbre o brividi
- tosse
- mancanza di respiro o difficoltà di respirazione
- stanchezza
- dolori muscolari, come l’insolito dolore alle ginocchia
- mal di testa
- mal di gola
- congestione o naso che cola
- nausea o vomito
- diarrea
Leggi anche: Omicron 5: l’insolito sintomo accusato da molti infettati dalla nuova variante
Ma un evento che si sta verificando di recente con la variante BA 5 è che la positività non viene rivelata subito con il primo tampone.
Infatti, dai dati si è notato che molti pazienti nonostante i sintomi sopra elencati non sono risultati positivi al primo tampone; per tale ragione, i medici consigliano di ripeterlo dopo due giorni.
Quindi, ciò che si sta verificando è che le persone potenzialmente positive, vedendo il tampone negativo, non si isolano e questo può portare a un aumento esponenziale dei contagi.
Ma perché i tamponi rilevano la presenza dell’infezione con giorni di ritardo? Al momento la comunità scientifica non ha certezze, ma soltanto delle ipotesi.
Si ritiene che, poiché Omicron 5 colpisce il tratto respiratorio superiore senza intaccare i polmoni, l’accumulo di virus è nettamente inferiore rispetto a Delta. Un’altra ipotesi è la maggiore reattività del sistema immunitario soprattutto nei vaccinati o in chi è stato già contagiato dal virus.
Quindi, il consiglio in caso di sintomi sospetti è di eseguire il tampone più volte a distanza di due giorni e, soprattutto, isolarsi in casa evitando di frequentare luoghi pubblici.
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