Omeopatia. Funziona, non funziona, forse è solo effetto placebo? Non accenna ad arrestarsi la diatriba tra i fautori dell’una o dell’altra posizione nei confronti di questa corrente della medicina “alternativa” a seguito della pubblicazione di alcuni studi.
Omeopatia. Funziona, non funziona, forse è solo effetto placebo? Non accenna ad arrestarsi la diatriba tra i fautori dell’una o dell’altra posizione nei confronti di questa corrente della medicina “alternativa” a seguito della pubblicazione di alcuni studi.
È di pochi giorni fa la notizia di un articolo pubblicato sul British Medical Journal che confermerebbe i risultati di un’analisi australiana del 2015 che aveva mostrato come l’omeopatia non avrebbe alcun tipo di efficacia se non semplicemente un effetto placebo.
Non ci sta però l’AMIOT, l’associazione di medici esperti in medicina di origine biologico-naturale più rappresentativa d’Italia che in un comunicato stampa ci tiene a precisare che lo studio australiano:
“non è affatto credibile in quanto non è uno studio peer-review, come neppure è uno studio il banale post pubblicato in questi giorni sul blog del BMJ, firmato peraltro dallo stesso autore del paper australiano (il Dott. Paul Glasziou n.d.r), che si cita autoreferenzialmente da solo”.
Non si tratta dunque di un nuovo studio e di una nuova notizia ma semplicemente di un commento fatto dallo stesso autore che aveva condotto proprio la nota ricerca dello scorso anno.
I difensori dell’omeopatia rispondono alla provocazione con un altro studio, condotto questa volta da ricercatori della Harvard School of Public Health e del Beth Israel Deaconess Medical Center che al contrario avrebbe rilevato come l’uso della Medicina Omeopatica comporti diversi benefici per la salute pubblica tra cui: riduzione nell’uso di antibiotici inutili e dei costi per il trattamento di alcune malattie respiratorie, miglioramento nella depressione peri-menopausa e delle condizioni sanitarie in individui affetti da malattie croniche.
Questo studio ha analizzato i dati relativi all’anno 2012 dell’USA National Health Interview Survey che riguardavano l’utilizzo di medicinali omeopatici tra gli adulti statunitensi in relazione ad altri interventi di Medicina Complementare e Integrativa (CIM). Ben due terzi delle persone che utilizzano l’omeopatia hanno classificato questo tipo di cura come una delle tre prime scelte. In più, i pazienti che si erano affidati alle cure di un medico omeopata esperto hanno dichiarato che questo tipo di cura “è stata molto importante nel mantenere la salute e il benessere” e che ha rappresentato una “grande opportunità”, una soddisfazione maggiore rispetto a coloro che avevano usato la medicina omeopatica fai da te, non affidandosi dunque ai consigli di un esperto.
Questo il commento del professor Paolo Roberti di Sarsina, fondatore dell’Ente Morale “Associazione Medicina Centrata sulla Persona” e massimo esperto di Medicine Non Convenzionali in Italia:
“le persone più istruite rappresentano il gruppo sociale maggiormente propenso a usare medicinali omeopatici per il loro percorso di cura e salute rispetto alle persone meno istruite. Le patologie più comuni per le quali le persone hanno seguito trattamenti con medicinali omeopatici sono i disturbi respiratori e orecchio-naso-e-gola e le sindromi dolorose muscolo-scheletriche, a conferma dell’efficacia di questo metodo di salute che non può certamente essere derubricato a ‘effetto placebo’ come periodicamente gli scettici sostengono. Scettici, è bene ricordarlo, che usano il metodo scientifico a proprio uso e consumo, salvo poi ignorare sistematicamente qualunque ricerca – e sono ormai numerose – che sfati i più radicati pregiudizi anti-scientifici“.
Non finirà certo qui la polemica sull’omeopatia. Attendiamo le prossime puntate!