Un nuovo studio dimostra la correlazione tra l’inquinamento atmosferico e l’aumento del peso corporeo nelle donne di mezza età
Non solo cattiva alimentazione e sedentarietà, c’è un altro fattore di rischio che fa aumentare il peso e che troppo spesso è sottovalutato. Ora un nuovo studio conferma la correlazione tra smog e obesità.
L’obesità è una condizione morbosa caratterizzata da un eccesso di massa grassa rispetto a quella magra, in base ai limiti ritenuti normali per età, sesso e statura.
Si tratta di un serio problema di salute globale in crescendo negli ultimi decenni, poiché sempre più persone seguono regimi alimentari sregolati e hanno uno stile di vita sedentario.
È stato osservato un altro fattore che incide sull’aumento del peso corporeo, in particolare modo per le donne: l’inquinamento atmosferico. A confermarlo è il nuovo studio condotto dall’Università del Michigan.
Infatti tra la fine degli anni Quaranta e l’inizio degli anni Cinquanta, le donne sono state esposte ad elevate concentrazioni di particelle fini come biossido di azoto o ozono, registrando un aumento del peso corporeo.
Nel nuovo studio i ricercatori hanno concentrato l’attenzione proprio sulle donne di mezza età, coinvolgendo oltre 1650 donne di razza ed etnia differenti, di età compresa tra i 48 e i 50 anni, monitorate dal 2000 sino al 2008.
I risultati hanno evidenziato un aumento del peso corporeo e della massa grassa del circa 4,5%.
L’unico fattore che sembra essere rilevante nel mitigare e compensare in maniera efficace l’aumento del peso corporeo dovuto all’inquinamento, rimane l’attività fisica. È necessario tuttavia che l’esercizio fisico sia svolto in modo costante nel tempo, contemplando anche sforzi fisici importanti, perché sia veramente efficace.
Fonte: Diabetes Care
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