Un micro impianto della grandezza di soli due millimetri pieno di curcumina e posizionato in prossimità del tumore ha dimostrato di ridurre la dimensione di oltre il 30%.
La curcumina, principio attivo presente nella curcuma e quindi anche nel curry, è molto conosciuta per le sue proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e antitumorali. Riguardo a questa sostanza, però, esiste un problema di biodisponibilità, ovvero di scarsa facilità di assorbimento da parte del nostro organismo. In parte si riesce ad ovviare a questo problema associando al consumo di curcuma il pepe che ne migliora appunto la biodisponibilità ma questo potrebbe non bastare quando si cerca di trovare nella curcuma e nei suoi principi attivi dei validi alleati contro il cancro.
La ricerca scientifica negli ultimi anni si sta concentrando molto sulle potenzialità della curcumina nella lotta contro i tumori. I risultati hanno sempre confermato i benefici di questa sostanza ma i ricercatori non sono mai riusciti a sfruttarli appieno per realizzare una terapia antitumorale valida ed efficace. Ora una nuova ricerca sembra aver aggirato il problema della scarsa biodisponibilità della curcumina assunta attraverso l’alimentazione o con appositi integratori. Come? pensando ad un micro impianto a base di curcumina da posizionare direttamente lì dov’è comparso il tumore.
Il dottor Ramesh C. Gupta dell’Università del Kentucky, insieme al suo staff, ha voluto analizzare gli effetti di una dieta a base di curry (in cui sono presenti sia curcuma che pepe) e di un impianto a base di curry su ratti malati di cancro. La conclusione, come ha dichiarato lo stesso ricercatore, è stata che: “gli impianti hanno comportato una riduzione significativa sia della replicazione tumorale sia del volume del tumore, la curcumina nella dieta si è mostrata invece inefficace”.
Il problema dell’assunzione orale è infatti quello di non riuscire a far arrivare la curcumina direttamente lì nella zona dove si è sviluppato il tumore evitando quindi che sia prima scomposta e lavorata dallo stomaco. Con un micro impianto della grandezza di soli due millimetri si può ovviare al problema posizionando in loco 200 milligrammi di curcumina. Su modello animale questo metodo ha dimostrato di ridurre la dimensione del tumore di oltre il 30%. Secondo i ricercatori l’effetto inibitorio della curcumina è dovuto alla capacità di questa sostanza di bloccare gli ormoni che alimentano la crescita del cancro.
La ricerca americana, dunque, sostiene che non servirebbe assumere curcuma o curry con la dieta per ridurre un tumore già in atto ma questo non significa che queste spezie non possano essere molto benefiche e consigliate in fase di prevenzione!
Francesca Biagioli
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