Metalli pesanti: scoperti nuovi e drammatici effetti collaterali nelle donne in età riproduttiva (e hanno a che fare con l’endometriosi)

L'endometriosi è una condizione dolorosa e invalidante, che spesso può causare o contribuire all'infertilità femminile. Colpisce fino a un decimo delle donne in età riproduttiva e una recente ricerca ha individuato un legame finanche con l’esposizione ai metalli pesanti

Un nuovo studio ha esaminato il potenziale effetto dell’esposizione a quattro metalli pesanti sul rischio di endometriosi, condizione in cui le cellule endometriali, sia ghiandolari sia stromali, esistono come raccolte e secernono attivamente in posizioni ectopiche al di fuori della cavità endometriale.

Poiché il tessuto endometriale è caratterizzato da perdita e ricrescita periodica (le mestruazioni), l’endometriosi può presentarsi con sanguinamento nelle pelvi, dismenorrea secondaria, dolore pelvico cronico, infertilità e dispareunia.

Molte ipotesi sono state avanzate per spiegare la sua causa, tra cui l’impianto ectopico dell’endometrio sparso, la diffusione del tessuto endometriale da parte dei vasi sanguigni e linfoidi, anomalie endocrine, metaplasia celomica, anomalie immunologiche, eredità, fattori ambientali e molto altro ancora. La maggior parte dei casi, però, rimane inspiegabile.

Recentemente, molti studi si sono concentrati sull’effetto dei metalli pesanti sul rischio di endometriosi. Il loro accumulo potrebbe aumentare i radicali liberi, provocando lo stress ossidativo sui tessuti e compromettendo l’attività antiossidante. Ciò include il danno alle componenti proteiche e lipidiche tramite ossidazione, con potenziali cambiamenti nell’espressione genica.

I risultati possono includere effetti avversi sulla funzione neurologica e riproduttiva, soprattutto perché alcuni di questi metalli influiscono sulla sintesi degli ormoni riproduttivi femminili e possono innescare anomalie metaboliche.

Un recentissimo studio, pubblicato su Science of the Total Environment, si concentra su piombo, arsenico, cadmio e mercurio, che sono stati tutti collegati al funzionamento disordinato del sistema riproduttivo umano. Alcune associazioni includono disturbi mestruali, esiti avversi della gravidanza, danni al DNA, disfunzione mitocondriale e un rischio più elevato di cancro al seno e all’endometrio. Sono quindi considerati metalli che alterano il sistema endocrino.

Lo studio

I ricercatori hanno esplorato le concentrazioni di metalli pesanti nel sangue e nel liquido follicolare in donne con e senza endometriosi, in una coorte di oltre 600 donne sottoposte alla loro prima fecondazione in vitro in un centro a Hefei, in Cina.

Tutti i 234 casi avevano una massa endometriosica su un lato ma non avevano disturbi genetici, metabolici, neurologici o autoimmuni.

L’età media dei pazienti era di 31 anni, e l’indice di massa corporea medio era di circa 21. Oltre un terzo dei casi aveva una storia di fumo passivo.

Dopo aver raccolto i dati, gli scienziati hanno utilizzato un nuovo metodo analitico per comprendere meglio come i metalli pesanti hanno influenzato il rischio di questa condizione.

I ricercatori hanno trovato tracce di arsenico, cadmio, piombo e mercurio dal 95% a quasi il 100% dei campioni di sangue, e oltre il 90% dei campioni di liquido follicolare.

Per i livelli ematici di arsenico, il rischio di endometriosi è aumentato di cinque volte dal terzile più basso al più alto. L’aumento è stato tre volte con cadmio e piombo, e 13 volte superiore con mercurio.

Ulteriori analisi hanno mostrato che l’esposizione al mercurio e all’arsenico ha contribuito al rischio di endometriosi nel sangue, ma non nel liquido follicolare.

In combinazione con altri metalli considerati al valore mediano nel sangue, il mercurio ha mostrato una curva a forma di U, dove il rischio di endometriosi era più alto rispettivamente ai livelli di esposizione più alti e più bassi.

Leggi anche: Endometriosi: identificato gene che potrebbe essere potenziale bersaglio del trattamento. Lo studio

Quali sono le implicazioni?

Forse a causa dell’aumento dell’inquinamento, i livelli di mercurio, piombo e cadmio erano superiori a quelli riportati in studi precedenti su donne con diagnosi di endometriosi.

Infatti, tutti e quattro i metalli riportati nello studio erano collegati a una maggiore incidenza di endometriosi nelle donne cinesi.

Pochi studi hanno esplorato il legame tra esposizione al mercurio e rischio di endometriosi, ma l’attuale esperimento ha mostrato associazioni positive, specialmente nei campioni di sangue.

Sebbene ciò possa suggerire che l’esposizione ai metalli pesanti sia un predittore di un aumento del rischio di endometriosi, studi più ampi con un periodo di follow-up più lungo sono essenziali per capire come si verifica l’endometriosi e quali sono i benefici legati a una limitazione dell’esposizione ai metalli pesanti.

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Fonte: ScienceDirect

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