Mestruazioni, questi tamponi biodegradabili, fatti con gli scarti di banana, riducono i rifiuti e aiutano le donne più povere

Il progetto Maria della designer brasiliana Rafaella de Bona Gonçalves contribuisce alla lotta contro la povertà mestruale.

Con la creazione di tamponi ecologici pensati specialmente per le donne senzatetto, il progetto Maria della designer brasiliana Rafaella de Bona Gonçalves contribuisce alla lotta contro la povertà mestruale.

Vi siete mai chiesti come affrontino le mestruazioni le donne senzatetto? Proprio pensando a loro, la giovane designer brasiliana Rafaella de Bona Gonçalves ha progettato dei tamponi biodegradabili in fibra di banana, denominati Maria, utilizzabili in qualsiasi condizione, anche da chi una dimora fissa non ce l’ha.

I tamponi ecologici sono disponibili sotto forma di rotolo, come la carta igienica. Per formare un tampone, la donna deve semplicemente srotolare un segmento, separarlo e arrotolarlo. Inoltre, sono anche molto pratici perché se ne può variare la dimensione, adattandolo facilmente in base alla propria esigenza di flusso mestruale. Una soluzione igienica, funzionale e universale in sintonia con il pianeta.

©iF DESIGN AWARD

Gonçalves ha progettato Maria nel 2019 mentre partecipava ad un corso incentrato sulla ricerca di soluzioni concrete che contribuissero a raggiungere uno dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Lei scelse il primo: porre fine alla povertà nel mondo in tutte le sue forme, e lo fece concentrandosi sui problemi dei senzatetto.

“È stato allora che mi sono imbattuta nei problemi delle donne per le strade. Io, come donna, che mestrua ogni mese, non mi ero mai fermata a pensare a come attraversano questo periodo”, confessa la designer brasiliana.

Lo stesso anno, il suo progetto gli è valso un prestigioso riconoscimento, vincendo l’IF Design Talent Award 2019.

La povertà mestruale

Quando si parla di povertà mestruale, non ci si riferisce solo alla difficoltà di accedere ai dispositivi sanitari – come assorbenti, tamponi o coppette – ma a tutto l’insieme: dall’acqua potabile, al sapone e ad altri elementi necessari alla cura della propria salute. Purtroppo questa è una realtà che colpisce molte donne in tutto il mondo, costrette a scegliere tra il cibo o un prodotto per l’igiene intima.

Di recente abbiamo applaudito la decisione presa in alcune parti del mondo – come in Scozia, nelle scuole della Nuova Zelanda, dello Sri Lanka e del Michoacán (Messico) e nelle università di Francia – di distribuire gratuitamente assorbenti e/o tamponi alle donne.

Coscienti dell’impatto di questi dispositivi usa e getta sull’ambiente, l’invenzione di Rafaella – che vorrebbe fosse adottata e distribuita dal governo brasiliano (e non solo) – rappresenta un’alternativa sostenibile per tutte quelle donne che si trovano a loro agio con questo tipo di dispositivo.

Essere donna non è un lusso e l’accesso all’igiene mestruale non è un privilegio, è un diritto.

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