Il nostro cervello e il nostro intestino sono in comunicazione tra loro a tal punto da influenzare la loro funzionalità a vicenda. Gli scienziati hanno scoperto che il microbioma intestinale dei monaci tibetani è differente grazie alla meditazione e per questo rischiano meno ansia e depressione.
Indice
La meditazione modifica il microbioma intestinale al punto da ridurre il rischio di ansia, depressione e malattie cardiovascolari. Ma come è possibile? Ce lo spiegano gli scienziati che hanno analizzato gli esseri viventi presenti negli intestini dei monaci tibetani. (Leggi anche: Questa neuroscienziata ha dimostrato che la meditazione può guarire corpo, mente e cervello)
Il nostro corpo è un “pianeta” pieno di esseri viventi
Come accade a noi sulla Terra, dentro di noi coesistono diverse forme di vita e ognuna influenza l’altra, nel bene e nel male.
Può sembrarci assurdo ma i batteri che sono presenti all’interno del nostro intestino riescono ad influenzare il nostro umore, così come uno stress legato al cervello può influenzare la vita all’interno dell’intestino e quindi farci venire ad esempio mal di pancia.
Questo è il principio dell’asse cervello intestino.
Meditare fa bene al corpo e alla mente, davvero
Gli scienziati hanno scoperto che i monaci tibetani hanno un microbioma intestinale molto più ricco di chi non medita e che riduce il rischio di ansia depressione e malattie cardiovascolari: considera che il microbioma intestinale rappresenta tutte le comunità di microbi, quindi di esseri viventi, presenti nel nostro intestino e tutti insieme pesano circa 1 kg.
Ma torniamo allo studio…
Cosa succede nell’intestino
Gli scienziati hanno prelevato 128 campioni di feci e sangue da 37 monaci tibetani che meditano almeno 2 ore al giorno e 19 residenti nelle vicinanze del tempio buddhista, che però non praticano la meditazione.
Dalle analisi effettuate è emerso che il segreto dell’intestino dei monaci risiede nella meditazione profonda che, a quanto pare, riesce ad influenzare la vita nel nostro intestino e, di conseguenza, il nostro cervello.
Quali batteri migliorano umore e salute
Nell’intestino dei Monaci tibetani sono stati infatti trovati in abbondanza alcuni batteri come il Prevotella, che scarseggia nelle persone che soffrono di depressione e nei bambini autistici e il Faecalibacterium che scarseggia nelle persone che soffrono d’ansia.
Insomma secondo gli esperti la Meditazione influenza la Vita nel nostro intestino facendo abbondare quei batteri che, quando invece scarseggiano, aumentano il rischio di ansia e depressione.
Stai già correndo a meditare?
@greenme_it Sapevi che la meditazione è in grado di migliorare la salute del nostro intestino (considerato il secondo cervello), aiutandoci a combattere ansia, depressione e diverse malattie? 🧘 . . . #intestino #meditazione #salute #cervello #monacibuddisti #microbiota #cosechenonsai #imparacontiktok
Lo studio, intitolato “Alteration of faecal microbiota balance related to long-term deep meditation”, è stato pubblicato su General Psychiatry.
Ti potrebbe interessare anche:
- Overthinking: 7 libri per smettere di rimuginare e pensare troppo
- Di notte combatti contro l’afa e non chiudi occhio? Ecco come la meditazione può aiutarti a dormire anche con il gran caldo
- Ritiro al buio e meditazione nell’oscurità: in cosa consiste questa pratica e perché aiuta a ritrovare se stessi
- Abbiamo percorso il primo sentiero “mindfulness” delle Alpi per ricentrarci e rigenerarci (proprio come la foresta distrutta da Vaia)
- Non serve spaccare tutto, è questo il modo migliore per gestire la rabbia e tornare calmi in pochi minuti
- Trataka, la meditazione che aiuta a ritrovare la pace interiore osservando la fiamma di una candela