Dopo 10 lavaggi in lavatrice le mascherine Ffp2 mantengono ancora la loro efficacia e possono quindi essere utilizzate più volte.
Dopo 10 lavaggi in lavatrice le mascherine Ffp2 mantengono ancora la loro efficacia e possono quindi essere utilizzate più volte, un po’ come accade per le mascherine chirurgiche usa e getta. È quanto emerge da alcuni test condotti dalla rivista dei consumatori Que Choisir in Francia.
Quattro le mascherine poste sotto la lente di ingrandimento, verificando la traspirabilità e le prestazioni di filtrazione di 3 maschere Ffp2 (NF EN149) e di una maschera KN95 (l’equivalente cinese, standard GB2626) prima e dopo 10 lavaggi a 60° C e asciugatura.
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“Poiché le prestazioni di queste maschere sono rigorosamente standardizzate e i nostri risultati coerenti, possiamo presumere che le nostre conclusioni siano valide per la maggior parte delle maschere FFP2 disponibili sul mercato (purché aderiscano strettamente allo standard)”, si legge sulla rivista.
Lo studio
Gli analisti hanno esaminato la traspirabilità (resistenza respiratoria secondo lo standard ISO 9237) e l’efficienza di filtrazione (resistenza alla penetrazione di particelle superiori a 3 µm) delle maschere nuove e dopo 10 lavaggi a 60° C. Dopo ogni lavaggio, le maschere sono state asciugate in asciugatrice.
Per quanto riguarda la filtrazione, le 4 maschere testate si sono rivelate molto efficaci: filtrano perfettamente particelle da 3 µm per oltre il 99,9% sia quando sono nuove sia dopo 10 lavaggi e asciugature.
©Que choisir
Secondo la rivista francese, quindi, è possibile riutilizzare le mascherine Ffp2 ancora dopo averle lavate più volte. La chiave è un enorme risparmio per noi e meno rifiuti!
[#COVID19] Nos #tests en #laboratoire prouvent que les #masques #FFP2 conservent leur efficacité après 10 lavages en machine et peuvent donc être utilisés plusieurs fois.
👉 https://t.co/PqY8EDM3U1 pic.twitter.com/MjY6ilJLyO— UFC-Que Choisir (@UFCquechoisir) April 1, 2021
Ma la rivista però puntualizza: “Sebbene la maschera Ffp2 sia dedicata agli operatori sanitari e alle persone altamente esposte (a contatto con un malato, ad esempio), la popolazione in generale l’ha adottata per proteggersi in strada, nei trasporti o nei negozi. Le nostre conclusioni non sono quindi valide per l’uso in un ambiente medico, dove la carica batterica circostante richiederebbe, come minimo, una fase di disinfezione”.
Fonte: Que choisir
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