La qualità del nostro riposo dipende anche dall'esposizione alla luce - anche se, a livello conscio, non ci accorgiamo della differenza: lo dimostra questo studio italoinglese
Passiamo un terzo della nostra vita a dormire e numerosi studi dimostrano che la qualità del nostro riposo notturno influenza in modo importante lo svolgimento delle nostre giornate.
Se non dormiamo bene, saremo più irritabili e stressati, poco concentrati, più inclini a dimenticare anche le cose importanti; dormire male influenza il nostro appetito e il nostro senso di fame, portandoci a spuntini troppo calorici e fuori orario.
Dormire bene è la chiave per vivere bene. Ma non sono solo le nostre preoccupazioni e lo stress accumulato durante la giornata a danneggiare la qualità del nostro sonno: anche le condizioni ambientali (rumori, luce) svolgono un ruolo importante nel nostro riposo.
Ora un nuovo studio suggerisce che indossare una mascherina in tessuto per gli occhi al fine di bloccare la percezione della luce durante il sonno può migliorare il nostro benessere – in particolare le nostre funzioni cognitive.
Il ciclo sonno-veglia è regolato dall’alternanza naturale di luce e buio, con la luce del sole al mattino che ci segnala di che è il momento di svegliarsi l’oscurità della notte che ci invita ad addormentarci.
Purtroppo, nelle nostre città, il sole non è più solo l’unica fonte di illuminazione: lampioni, insegne dei negozi, fari delle macchine illuminano le strade anche di notte, impedendoci di riposare bene se non abbiamo come impedire alla luce di entrare in casa.
Lo studio
Partendo dalla consapevolezza che la luce influenza il riposo notturno, un team di ricercatori italiani e inglesi ha condotto uno studio sperimentale sulla qualità del sonno in presenza di fonti luminose.
L’obiettivo degli scienziati era quello di capire se un dispositivo che blocca la percezione della luce ambientale durante il sonno possa effettivamente influire sulle prestazioni cognitive.
Per arrivare a questa conclusione, i ricercatori hanno coinvolto un campione di 89 volontari di fra i 18 e i 35 anni: tutti i partecipanti erano sani, non dipendevano da alcol o tabacco, e hanno accettato di non bere alcolici né fare pisolini fuori orario per tutta la durata dell’esperimento.
L’esperimento si è svolto per due settimane durante l’estate (il momento dell’anno in cui il sole sorge prima e tramonta dopo). Durante la prima settimana, i partecipanti hanno trascorso 5 notti dormendo con una mascherina per gli occhi e poi hanno preso parte a 2 giorni di test cognitivi.
Nella seconda settimana, i partecipanti hanno trascorso 5 notti dormendo senza mascherina, prima di partecipare ad altri 2 giorni di test cognitivi.
I risultati
È emerso che tutti i partecipanti hanno mostrato migliori prestazioni di apprendimento in un’attività di associazione di coppie di parole e in un test psicomotorio quando hanno dormito con la mascherina sugli occhi.
E non solo: l’utilizzo della mascherina durante il riposo ha portato anche a maggiori livelli di memoria episodica e di attenzione.
È interessante notare, tuttavia, che i partecipanti non hanno rivelato alcuna differenza nelle ore di sonno o nella qualità del sonno quando indossavano la mascherina per gli occhi o quando non la indossavano.
Insomma, la qualità del sonno dipende anche dalla nostra esposizione alla luce – anche se a livello conscio non ce ne accorgiamo.
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Fonte: Sleep/Oxford Academic
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