In Italia è in crescita il numero delle Regioni che hanno detto sì all'uso della marijuana a scopo terapeutico. E si parla già di avvio della produzione nazionale nella fabbrica militare di Firenze. Non si tratta di incoraggiare l’uso della marijuana come droga leggera, ma di approfondire i suoi impieghi e le sue potenzialità a scopo terapeutico per il trattamento di diverse malattie. Quali sono le potenzialità della cannabis impiegata in dosi terapeutiche?
Indice
Marijuana ad uso terapeutico, quali prospettive per farmaci a base di cannabinoidi? In Italia è in crescita il numero delle Regioni che hanno detto sì all’uso della marijuana a scopo terapeutico. E si parla già di avvio della produzione nazionale nella fabbrica militare di Firenze.
Non si tratta di incoraggiare l’uso della marijuana come droga leggera, ma di approfondire i suoi impieghi e le sue potenzialità a scopo terapeutico per il trattamento di diverse malattie.
Quali sono le potenzialità e gli eventuali benefici della cannabis impiegata in dosi terapeutiche?
Cancro al cervello
L’ultima conferma sulle proprietà antitumorali della cannabis arriva dall’FDA che ha ammesso che alcune sostanze derivanti dalla cannabis sarebbero in grado di contrastare le forme più gravi di cancro al cervello, addirittura riducendo le dimensioni dei tumori. Tali sostanze faciliterebbero l’azione della radioterapia sulle cellule tumorali. In ogni caso l’FDA non ha ancora dato il via libera alla cannabis. Non ha ancora riconosciuto la pianta di marijuana come una vera e propria medicina. Qui maggiori informazioni.
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Schizofrenia
In una serra vicino Londra, autorizzata alla coltivazione di cannabis a scopo terapeutico, si stanno studiando le potenzialità di questa pianta contro la schizofrenia. La cannabis potrebbe avere un effetto anti-psicotico. Il team di esperti ha pensato di realizzare un trattamento che possa essere utilizzato per curare la psicosi e malattie correlate, come la schizofrenia. Nel Regno Unito si sta svolgendo uno studio in doppio cieco in proposito. Restiamo in attesa dei risultati.
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Sclerosi multipla
Nel 2013 l’Italia ha approvato la vendita di un farmaco a base di cannabinoidi. Si tratta di Sativex, spray oromucosale composto dai due principi attivi THC (delta-9-tetraidrocannabinolo) e CBD (cannabidiolo), che vengono estratti dalla pianta della cannabis sativa. Questo spray viene indicato come terapia aggiuntiva per i pazienti con spasticità da moderata a grave, in seguito alla sclerosi multipla. Lo spray è stato inserito in Classe H dall’Agenzia Italiana del Farmaco, cioè a è a carico del sistema sanitario nazionale. Qui maggiori informazioni.
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Marijuana veterinaria
Presto negli Stati Uniti anche i veterinari potranno utilizzare la cannabis a scopo terapeutico per il trattamento degli animali domestici, con particolare riferimento a cani e gatti. L’obiettivo è consentire ai proprietari di somministrare il medicinale a base di THC per i propri animali domestici, se un veterinario certifica che l’animale ha una malattia che può essere alleviata dalla droga. Qui maggiori informazioni.
Leggi anche: Marijuana veterinaria: negli Usa cannabis terapeutica anche per cani e gatti
Aids
Uno studio recente si è concentrato sulla possibilità di ricorrere alla marijuana per contrastare il virus che provoca l’Aids. Lo studio ha notato come uno dei principi attivi più importanti e noti della cannabis, il THC (delta-9-tetraidrocannabinolo), sia in grado di proteggere le cellule dai danni provocati dal virus dell’HIV. Negli Stati Uniti non è consentito sperimentare gli effetti della Marijuana su esseri umani malati di Aids. Dunque non sappiamo se i risultati ottenuti dagli esperti in laboratorio possano ripetersi in modo identico sull’uomo.
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Olio di cannabis
Paralisi cerebrale, idrocefalo e crisi epilettiche: una mamma in Florida avrebbe salvato la figlioletta di 19 mesi da queste condizioni grazie all’olio di cannabis. I medici le avevano dato pochi giorni di vita, ma la mamma ha deciso di iniziare un trattamento con olio di cannabis in somministrazione sublinguale dopo aver letto diversi articoli e riviste mediche che descrivevano questo tipo di cura. I primi miglioramenti sarebbero arrivati già dopo 24 ore. Senza l’olio di cannabis la bimba probabilmente sarebbe morta. Inoltre, il 63enne Mike Cutler, di Hastings, nell’East Sussex, afferma di aver curato il suo cancro con olio di cannabis fatto in casa. Qui le loro storie.
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Ansia e stress
Secondo alcune ricerche condotte negli ultimi anni presso la Haifa University, in Israele, la cannabis ad uso terapeutico avrebbe la capacità di alleviare i sintomi dello stress post-traumatico. I cannabinoidi, il composto attivo della cannabis, sarebbero infatti in grado di bloccare il senso di ansia causato da episodi traumatici se assunti entro 24 dal verificarsi dell’episodio stressante. Secondo gli esperti, la marijuana non cancella l’episodio traumatico, ma previene lo sviluppo dei sintomi legati allo stress post-traumatico. Qui maggiori informazioni.
Leggi anche: La cannabis è in grado di alleviare ansia e stress post-traumatico
Danni neurologici e deficit cognitivi
Una ricerca condotta dagli esperti dell’Università di Tel Aviv ha evidenziato che basse dosi di THC potrebbero proteggere il nostro cervello da gravi danni neurologici e da deficit cognitivi. La ricerca mostra come si possano sfruttare dosi molto basse del principio attivo, inferiori da 1.000 a 10.000 volte rispetto alle quantità presenti in uno spinello, per la protezione del cervello ed al fine di preservare le funzioni cognitive nel corso del tempo. Qui maggiori informazioni.
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Diabete e obesità
La cannabis, in dosi terapeutiche, potrebbe risultare utile per trattare i pazienti obesi che rischiano diabete e malattie cardiovascolari. Secondo uno studio della University of Buckingham due composti presenti nelle foglie della cannabis – la Thcv e il cannabidiolo – possono aumentare la quantità di energia che il corpo brucia aiutando a trattare due tipi di diabete e riducendo il colesterolo nel sangue e il grasso in alcuni organi, in primis nel fegato. Qui maggiori informazioni.
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Tumori e metastasi
Alcuni scienziati del California Pacific Medical Center di San Francisco hanno scoperto come un composto derivato della marijuana sia in grado di impedire la formazione di metastasi in molte delle forme più aggressive di cancro, abbattendo drasticamente il tasso di mortalità. La ricerca ha superato la fase di sperimentazione in laboratorio e sarebbe in attesa del via libera alla sperimentazione sull’uomo. Qui maggiori informazioni.
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