Vuoi sapere quanto vivrai? Il segreto è anche nei tuoi zii

Lunga vita agli zii! Perché, se così è, viviamo a lungo anche noi. Uno studio di Leiden University Medical Center e Radboud University (Paesi Bassi) condotto in collaborazione con la University of Utah (Usa) ha dimostrato che, se la longevità è ereditaria, questo non è comunque solo dovuto ai genitori, ma anche a zii e zie

Lunga vita agli zii! Perché, se così è, viviamo a lungo anche noi. Uno studio di Leiden University Medical Center e Radboud University (Paesi Bassi) condotto in collaborazione con la University of Utah (Usa) ha dimostrato che, se la longevità è ereditaria, questo non è comunque solo dovuto ai genitori, ma anche a zii e zie.

I ricercatori olandesi e americani hanno analizzato i dati di 314.819 individui di 20.360 famiglie, a partire dall’anno 1740 e provenienti dallo stato Usa dell’Utah negli Stati Uniti e della provincia olandese Zeeland. E da questa mole di valori hanno dedotto che individui particolarmente longevi sono più frequenti in famiglie con almeno il 10% di loro “colleghi d’età”.

Ma questo sembra vero anche se i genitori sono vissuti di meno. L’ereditarietà, in altre parole, appare coinvolgere anche parenti di secondo grado come zii e zie. Tra l’altro indipendentemente dalle zone del Pianeta, visto che risultati analoghi sono stati trovati in Olanda come negli Usa.

Popoli simili? Non molto. Nello Utah e nella Zelanda, infatti, le condizioni di vita osservate sono state molto diverse nei secoli. Nella Zelanda, per esempio, la gente ha continuato a vivere nello stesso posto per molto tempo, mentre nello Utah c’è stato un grande flusso di migranti, che ha “mischiato” geneticamente i dati. Inoltre, durante il periodo in cui questi sono stati raccolti, nella Zelanda mancava acqua potabile pulita mentre le montagne dello Utah la garantivano senza problemi.

Secondo gli studiosi, questo indica che esistano proprio dei geni che trasmettono la longevità (ancora da scoprire) e che si trasmettono anche tra zii e nipoti, non sono tra genitori e figli.

“Più parenti di lunga vita hai, più bassi saranno i tassi di mortalità in qualsiasi momento della vita – spiega Niels van den Berg, coautore della ricerca – Ad esempio: qualcuno con due genitori sopravvissuti ha un rischio di mortalità inferiore del 31% rispetto a qualcuno della stessa età senza tali genitori. Comunque, anche se i genitori non sono vissuti particolarmente a lungo, ma gli zii e le zie sono tra i sopravvissuti, il tasso di mortalità si abbassa”.

Questo non è di certo il primo studio sul segreto di vivere a lungo, che da tempo incuriosisce gli scienziati e tutti noi. Molte indagini sono state fatte in passato, prendendo in considerazione anche gli stili di vita, che indubbiamente possono influenzare lo stato di salute.

Così come altre ricerche hanno cercato il passato l’elisir (genetico) di lunga vita. Ma secondo van den Berg e colleghi finora si è cercato male. “Con questo studio abbiamo fatto una cernita più severa. Se si esamina un gruppo casuale di persone ultracentenarie, per quanto speciali, è probabile che molti di loro non appartengano a una famiglia in cui la longevità è ereditaria. La loro età è probabilmente un colpo di fortuna, il risultato di uno stile di vita sano o di condizioni favorevoli, anche durante l’infanzia, e quindi non può essere trovato nel DNA” spiega Eline Slagboom, che ha guidato il lavoro.

I geni chiave, dunque, dovranno essere cercati in famiglie con almeno il 10% di super sopravvissuti. Per gli altri? Beh, cibo sano e condizioni di vita favorevoli resteranno sempre degli ottimi consigli da seguire, anche se non necessariamente ci faranno vivere oltre i 100 anni.

Il lavoro è stato pubblicato su Nature Communication.

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Roberta De Carolis

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