Una nuova ricerca australiana mostra che le cellule tumorali possono essere radicalmente colpite da gravità zero. Alcune verranno spedite sulla ISS.
L’assenza di gravità uccide i tumori. È la nuova frontiera nella cura contro il cancro, che potrà lavorare in parallelo con le terapie esistenti e migliorarne l’efficacia. Basterebbe soltanto un giorno di microgravità per far morire tra l’80 e il 90% di cellule tumorali. Ciò significa che possono essere radicalmente colpite da gravità zero.
Ad affermarlo è un gruppo di ricercatori di medicina spaziale che si sta preparando a lanciare nello spazio proprio delle cellule tumorali, dopo che studi sulla terra hanno dimostrato che possono essere radicalmente colpite in condizioni di gravità paro a zero.
Loro sono gli studiosi dell’Università della Tecnologia di Sydney (Uts), che hanno messo a punto un nuovo device in grado di replicare condizioni di gravità vicine allo zero simili a quelle presenti nella stazione spaziale internazionale (Iss). In seguito, le cellule saranno posizionate in un piccolo dispositivo e inviate in orbita sulla Stazione Spaziale Internazionale.
“Abbiamo condotto dei test su quattro differenti tipi di cancro, alle ovaie, al seno, al naso e ai polmoni, e abbiamo trovato che in 24 ore di microgravità, l’80-90% delle cellule moriva senza alcun trattamento farmaceutico”, ha spiegato Joshua Chou, uno degli autori della ricerca.
L’ipotesi è che la gravità ridotta uccida le cellule del tumore perché impedisce loro di comunicare.
“Nello spazio le cellule del corpo cominciano a subire la condizione detta uploading meccanico – spiega lo studioso. L’assenza di gravità ha effetto su come le cellule si muovono e agiscono e compromette la loro capacità di sopravvivenza”.
Pare, insomma, che quando siamo nello spazio, ciò che accade al corpo è che le sue cellule iniziano a sentire questa condizione definita “scarico meccanico“, che influisce sul modo in cui le cellule si muovono, su come funzionano e determinano anche la loro sopravvivenza.
“La nostra ipotesi è che non possono più percepire ciò che li circonda e, quindi, le cellule entrano nello stato di apoptosi o morte cellulare”.
Non è ancora ben chiaro il motivo per cui le cellule tumorali si comportino in modo diverso quando si trovano nello spazio, ma si spera che l’esperimento porterà a una migliore comprensione della malattia e di come possa essere trattata.
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