Per quelli con fattori di rischio di malattie cardiache, il consumo quotidiano di estratto di tè verde può ridurre i livelli di zucchero nel sangue e migliorare la salute dell'intestino, perché abbassa l'infiammazione e protegge dal rischio di sindrome metabolica
Una nuova ricerca su persone con fattori di rischio di malattie cardiache ha dimostrato che il consumo di estratto di tè verde per quattro settimane può ridurre i livelli di zucchero nel sangue, e migliorare la salute dell’intestino.
I ricercatori hanno affermato che questo è il primo studio che valuta se i rischi per la salute legati alla condizione nota come sindrome metabolica, possono essere ridotti dai benefici antinfiammatori del tè verde.
Richard Bruno, autore senior dello studio e professore di scienze umane e nutrizione presso la Ohio State University ha affermato:
Ci sono molte prove che un maggiore consumo di tè verde sia associato a buoni livelli di colesterolo, glucosio e trigliceridi, ma nessuno studio ha collegato i suoi benefici a livello intestinale.
Leggi anche: Bere tè verde può proteggerti contro il cancro, ecco come secondo un nuovo studio
Lo studio
Il team ha condotto la sperimentazione clinica su 40 persone. I ricercatori hanno visto che l’estratto di tè verde ha abbassato la glicemia, e ha ridotto l’infiammazione e la permeabilità intestinale nelle persone sane.
Alle persone con sindrome metabolica vengono diagnosticati almeno tre dei cinque fattori che aumentano il rischio di malattie cardiache, ossia diabete, grasso addominale in eccesso, pressione alta, basso colesterolo HDL (buono) e alti livelli di glicemia a digiuno e trigliceridi.
Quaranta partecipanti, 21 con sindrome metabolica e 19 adulti sani, hanno consumato per 28 giorni caramelle gommose contenenti estratto di tè verde ricco di composti antinfiammatori chiamati catechine.
La dose giornaliera era pari a cinque tazze di tè verde.
I risultati hanno mostrato che i livelli di glucosio nel sangue a digiuno per tutti i partecipanti erano significativamente più bassi dopo l’assunzione dell’estratto di tè verde, rispetto ai livelli dopo l’assunzione del placebo.
La diminuzione dell’infiammazione intestinale dovuta al trattamento con tè verde in tutti i partecipanti, è stata stabilita attraverso un’analisi che ha mostrato una riduzione delle proteine pro-infiammatorie nei campioni fecali.
I ricercatori hanno anche scoperto che con il tè verde, la permeabilità dell’intestino tenue dei partecipanti è diminuita favorevolmente.
La permeabilità intestinale consente ai batteri intestinali e ai relativi composti tossici di entrare nel flusso sanguigno, stimolando un’infiammazione cronica di basso grado.
Quindi, secondo i ricercatori se possiamo migliorare l’integrità intestinale e ridurre l’intestino permeabile, l’idea è che saremo in grado non solo di alleviare l’infiammazione di basso grado, che avvia i disturbi cardiometabolici, ma potenzialmente di invertirli.
Seguici su Telegram | Instagram | Facebook | TikTok | Youtube
Fonte: Oxford Academic
Ti potrebbe interessare:
- L-teanina: cos’è, a cosa serve, benefici ed effetti collaterali dell’amminoacido del tè verde
- Tè verde: 3 varianti speziate per aromatizzare la bevanda più amata di tutti
- Bere tè verde regolarmente protegge il cuore e allunga la vita, la nuova conferma
- Il tè verde brucia davvero i grassi e contrasta l’obesità. Ma quanto assumerne?