Il BPA trasmesso da una donna incinta a suo figlio attraverso la placenta può avere un impatto negativo sullo sviluppo cerebrale del feto
Il BPA trasmesso da una donna incinta a suo figlio attraverso la placenta può avere un impatto negativo sullo sviluppo cerebrale del feto
In un nuovo studio gli scienziati dell’Università del Missouri hanno dimostrato che la trasmissione diretta del bisfenolo A (BPA) da una madre al suo bambino in via di sviluppo, attraverso la placenta potrebbe avere un impatto negativo sullo sviluppo cerebrale del feto. Secondo i ricercatori si dovrebbe prestare maggiore attenzione su come questo organo temporaneo influenzi lo sviluppo cerebrale del futuro bambino.
La placenta è solo un organo temporaneo, che aiuta lo scambio di sostanze nutritive e rifiuti tra madre e bambino durante la gravidanza, ma il modo in cui questa risponde a sostanze tossiche come il BPA durante la gravidanza può portare a conseguenze sulla salute a lungo termine.
Lo studio
Il team si è concentrato sul ruolo dei microRNA all’interno della placenta, che sono noti per essere i mediatori chiave nella regolazione delle funzioni cellulari, compreso lo sviluppo neurale e l’identificazione di determinati marcatori per il cancro. Questi microRNA hanno un ruolo nel modo in cui gli effetti dell’esposizione al BPA possono portare a disturbi neurologici più avanti nella vita. Possono essere confezionati all’interno di vescicole extracellulari, e possono essere trasportati in organi distanti all’interno del corpo.
Si suppone che modificando il modello dei microRNA nella placenta, queste piccole molecole possano raggiungere il cervello, provocando effetti dannosi. Anche prima che i neuroni del cervello vengano sviluppati, questi pacchetti di microRNA potrebbero già guidare lo sviluppo del cervello fetale; tali cambiamenti possono anche essere diversi nei feti femminili rispetto a quelli maschili.
Il BPA è utilizzato in molti articoli per la casa come bottiglie d’acqua in plastica, contenitori per alimenti e nel rivestimento epossidico di lattine per alimenti in metallo. L’esposizione può verificarsi durante il semplice atto di cuocere il cibo nel microonde all’interno di contenitori per alimenti in plastica di policarbonato.
Mentre sono stati fatti diversi sforzi per rendere i prodotti “senza BPA”, il dibattito più che decennale su quelli che sono considerati livelli sicuri di esposizione al BPA continua; numerosi studi hanno esaminato le possibili conseguenze sulla salute, inclusi disturbi neurocomportamentali, diabete, obesità e varie carenze riproduttive.
Identificando la relazione tra questi microRNA e lo sviluppo del cervello fetale attraverso l’esposizione al BPA, potrebbero essere sviluppate terapie mirate per aiutare a prevenire o invertire alcuni degli effetti dannosi dell’esposizione. Gli studi futuri dovrebbero includere l’esame della relazione tra la placenta e il cervello al di fuori del corpo, attraverso l’uso di sistemi di coltura cellulare.
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Fonte: Future Medicine
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