Un’associazione no profit promuove il lavoro a maglia negli ospedali come strumento per ridurre l’ansia in pazienti, soprattutto oncologici.
Ha un effetto calmante, distrae dalle preoccupazioni, aiuta a percepire meno il dolore, aumenta il livello di autostima e agevola la socializzazione: è il lavoro a maglia che, se in alcune patologie come l’Alzheimer aiuta a rallentare il declino cognitivo e a ritardare il peggioramento dei sintomi, nei pazienti oncologici diventa un preziosissimo strumento per ridurre ogni forma di ansia.
È da qui che prende vita il meraviglioso obiettivo di Gomitolorosa, l’associazione no profit che promuove il lavoro a maglia negli ospedali come strumento per ridurre l’ansia in pazienti, soprattutto oncologici, utilizzando gomitoli prodotti con lana italiana in sovrapproduzione.
Per ovviare ai problemi legati alla pandemia, a partire dall’8 marzo negli ospedali verranno distribuiti circa 1000 kit individuali con cui le pazienti eviteranno il passaggio di strumenti e materiali, potendo così intraprendere il loro percorso benessere in sicurezza.
“L’idea è arrivata quando ho visto nella lana che diventa gomitolo e che viene lavorata a maglia, un potenziale per la medicina, quella che richiede una relazione umana, che non si può fare solo in modo tecnologico. L’ansia e lo stress non aiutano chi è ammalato e la calma indotta dal lavoro a maglia, con il suo sistema metodico e ripetitivo, ha portato a pensare alla LANATERAPIA come una opportunità integrativa del percorso di recupero del benessere psico-fisico, e non solo dei pazienti. E mentre si lavora a maglia, si creano manufatti da donare a persone che hanno bisogno, promuovendo la solidarietà e recuperando la lana da rifiuto speciale, facendo bene all’ambiente”, le parole del presidente di Gomitolorosa, Alberto Costa.
I benefici del lavoro a maglia nei reparti di oncologia
I motivi per darsi allo knitting sono davvero numerosi: lavorare a maglia consente di concedersi un momento di pace e di tranquillità, allena alla pazienza e alla determinazione, migliora la concentrazione e ci dà la possibilità di riconnetterci con noi stessi e di rimanere soli con i nostri pensieri.
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Dal lavoro a maglia si possono insomma trarre grandi benefici per la salute fisica e mentale.
La “Lanaterapia” negli ospedali o strutture consente di:
- rimanere concentrati su ferri e gomitoli e aiuta chi vive stati di sofferenza a percepire di meno il dolore
- ridurre l’ansia e lo stress
- astrarre il cervello dalle preoccupazioni
- rallentare il declino cognitivo
- aumentare il livello di autostima
- agevolare i processi di socializzazione
Come funziona Gomitolorosa
Oltre 1500 volontari, amanti del KNIT&CROCHET, e oltre 150 gruppi su tutto il territorio nazionale offrono il loro lavoro manuale per la realizzazione di manufatti destinati a progetti terapeutici e solidali.
Quella che viene utilizzate è la lana sucida, altrimenti bruciata o abbandonata nei campi. Non tutti sanno, infatti, che il vello rasato non è più appetibile al mercato e se non viene venduto è considerato dalla legge europea un rifiuto speciale che ha costi di smaltimento spesso non facilmente sostenibili dagli allevatori.
Gomitolorosa ha risposto proprio a questa necessità di dare una nuova vita alla lana di scarto, proponendone il recupero a scopo terapeutico e solidale. Un virtuoso meccanismo di economia circolare dove un rifiuto si trasforma in un manufatto, passando per salvaguardia ambientale, solidarietà, terapia, benessere, condivisione, socializzazione.
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L’impegno si esprime poi anche attraverso la donazione di gomitoli ad Associazioni, Gruppi amatoriali di lavoro a maglia o anche a singoli appassionati, aderenti al programma “Amico de Il Filo che unisce”. I manufatti realizzati gratuitamente da volontarie e volontari sono poi devoluti a delle associazioni le quali utilizzeranno queste creazioni per la raccolta fondi da destinare ai loro progetti di ricerca.
Fonte: Gomitolorosa
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