Sette adulti e un bambino di 4 mesi sono caduti tra Pasqua e Pasquetta nelle acque del lago di Braies, in Alto Adige, mentre camminavano sulla superficie ghiacciata resa fragile dalle temperature decisamente più tiepide degli ultimi giorni. Il piccolo è stato trasportato d'urgenza all'ospedale di Innsbruck e non è in pericolo di vita
Il primo tiepido sole primaverile avrebbe potuto costare la vita a una coppia di giovani genitori e al loro bebè e non solo: ieri, nella giornata di Pasquetta, infatti, la coppia e il loro bambino di appena 4 mesi sono finiti nelle acque gelide del lago di Braies, in Val Pusteria, a causa del ghiaccio fragile. Sono stati recuperati ancora in tempo dai soccorritori.
Il bimbo ha rischiato l’ipotermia, ma – trasportato d’urgenza all’ospedale di Innsbruck – secondo le ultime notizie è fuori pericolo di vita. Resta però un serio problema: tra i giorni di Pasqua e Pasquetta sono state 9 le persone recuperate dal lago di Braies. Tutte finite nell’acqua gelata perché il ghiaccio che copre lo specchio lacustre ha ceduto in tre momenti diversi.
Bellissimo in estate, durante l’inverno il lago di Braies diventa infatti una altrettanto incantevole lastra di ghiaccio, tra l’altro molto frequentata dai turisti. Ma con l’innalzamento delle temperature, quel ghiaccio si fa sempre più sottile e fragile, come dimostrano i numerosi incidenti delle ultime ore.
Cos’è l’ipotermia
Si tratta di una vera e propria condizione di emergenza causata dall’esposizione a una bassa temperatura atmosferica o dall’immersione in acqua fredda (ma anche da malattie come la anoressia nervosa, l’Encefalopatia di Wernicke o il morbo di Addison) per il nostro corpo che, generalmente, perde calore più velocemente di quanto rapidamente lo produca. Per questo, quando la temperatura corporea scende al di sotto dei 35 °C è estremamente pericoloso, perché in quel caso cuore, sistema nervoso e altri organi non riescono a funzionare correttamente.
I sintomi sono:
- brividi
- capogiri
- fame o nausea
- respirazione accelerata
- difficoltà a parlare
- lieve senso di confusione
- perdita della coordinazione
- aumento della frequenza cardiaca
- affaticamento
In casi più gravi è possibile che il polso rallenti e che si perda progressivamente conoscenza.
I rimedi contro l’ipotermia
Se non bloccata in tempo, l’ipotermia può portare anche alla morte. La prima cosa da fare è, nemmeno a dirlo, cercare di alzare la temperatura del corpo spostandosi se è possibile in un ambiente caldo e asciutto e togliendo gli indumenti bagnati e avvolgendosi in coperte asciutte, coprendo anche la testa e lasciando scoperto solo il volto.
Poi è necessario massaggiare o sfregare il corpo, bere liquidi caldi e fare impacchi caldi, sulla gabbia toracica o all’inguine, non su gambe o braccia e nemmeno sul collo. Se si riesce a correre al pronto soccorso, i medici potranno intervenire con un’emodialisi o una flebo per riscaldare il sangue, oppure attraverso la somministrazione di ossigeno umidificato o con una soluzione salina calda per riscaldare alcune aree del corpo.
Seguici su Telegram | Instagram | Facebook | TikTok | Youtube
Fonte: Alto Adige
Leggi anche: