C'è un solo luogo in Italia dove il coronavirus non è arrivato. Si tratta di Isernia, dove però gli abitanti sono in allerta e vivono rispettando le regole
In Italia c’è un solo luogo dove il coronavirus non si è ancora insidiato. Si tratta di Isernia, in Molise, dove al momento non si registrano casi positivi. Gli abitanti però, circondati dall’emergenza, sanno che la situazione di tranquillità potrebbe non durare a lungo.
Particolarmente fortunati o molto scrupolosi? Gli abitanti di Isernia e provincia sono gli unici, anzi gli ultimi, in Italia in quanto a contagi da coronavirus. Il nuovo SARS-CoV-2 non si è ancora insinuato in questi luoghi e ad oggi, Isernia, è l’unica città italiana che non registra alcun caso di contagio.
Naturalmente, però, gli abitanti (83mila in tutta la provincia) si sentono in una sorta di fortino e continuamente sotto attacco per via di questa vicina minaccia.
Anche il sindaco Giacomo D’Apollonio ha lanciato nei giorni scorsi l’appello ai suoi cittadini di non abbassare la guardia. Sono state attivate diverse misure nella zona per evitare i contagi: le persone devono stare a casa e per questo viene portata la spesa direttamente nelle abitazioni degli anziani, sono state controllate tutte le persone rientrate dal Nord Italia, ci sono posti di blocco sull’autostrada e altro.
Come ha dichiarato il sindaco a La Repubblica:
“Abbiamo attivato il Centro operativo comunale, come per i terremoti, portiamo la spesa a casa degli anziani, la lasciamo sullo zerbino. E controlliamo tutti quelli che rientrano dal Nord Italia, almeno chi si è autodenunciato. Noi contiamo 1500 studenti fuorisede, studiano alle università di Milano e Bologna. Quindici ragazzi sono in isolamento volontario. Abbiamo messo a bilancio anche la pulizia straordinaria delle maggiori strade cittadine e la sanificazione. Due mercati bisettimanali insediati nell’angusta area storica sono stati sospesi. Quando è guerra è guerra”.
Ma come mai nessun caso? Prova a dare una spiegazione a questa apparente fortuna il sindaco stesso:
“La mia gente ama stare all’aperto, abbiamo una larga campagna. Siamo pochi, ventiduemila in città, e con parecchio spazio intorno. Questo ci ha preservato, le distanze, i boschi, ma adesso non è più sufficiente. Bisogna stare rintanati”.
Invita tutti i cittadini a stare sereni ma a continuare a seguire tutte le buone norme per evitare i contagi: “la gente ha capito che possiamo salvarci solo se siamo rigorosi”.
Seguiamo l’esempio di Isernia, prendiamo seriamente la questione e scegliamo di essere seri e rispettare le regole stabilite per uscire quanto prima da questo incubo.
Fonte: La Repubblica
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