Ogni giorno noi e i nostri bambini entriamo in contatto con possibili interferenti endocrini. Ecco i più comuni e come difenderci
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I giocattoli in plastica che utilizzano i nostri figli, gli oggetti e gli arredi di cui siamo circondati e che adoperiamo ogni giorno possono nascondere delle insidie. Parliamo in particolare della presenza al loro interno di alcune sostanze indesiderate che possono agire da interferenti endocrini. Ma quali sono le più diffuse nelle nostre case?
Giocattoli, stoviglie usa e getta, creme, cosmetici, scontrini e tanti altri oggetti insospettabili che abbiamo in casa o con cui entriamo in contatto altrove, possono diventare un rischio per la salute, nostra e dei nostri figli. Al loro interno infatti, si nascondono sostanze considerate possibili interferenti endocrini.
Si tratta di componenti che potrebbero agire al pari di ormoni andando a scombussolare l’equilibrio e il funzionamento del sistema endocrino e, alla lunga, portare alla comparsa di diverse problematiche tra cui infertilità o riduzione del numero di spermatozoi per gli uomini o un anticipo o ritardo della pubertà nelle donne.
L’esposizione a queste sostanze è un tema molto serio e coinvolge anche i bambini, come ha mostrato una scioccante indagine condotta in Svizzera sulle urine di un gruppo di piccoli che, nella metà dei casi, sono risultate contaminate proprio da interferenti endocrini.
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Dato che il rischio per i più piccoli è anche più elevato e ci sta particolarmente a cuore è bene assicurarci che i bambini utilizzino giocattoli di qualità, meglio se in legno o in bioplastica.
Per approfondire leggi anche: Come scegliere giocattoli sicuri e senza sostanze tossiche
La Endocrine Society sostiene che siano circa 140 gli interferenti endocrini pericolosi che si possono trovare all’interno della plastica ma alcuni sono più comuni e diffusi di altri. L’attenzione negli ultimi anni si è concentrata soprattutto sul Bisfenolo A e sugli ftalati ma non sono certo le uniche sostanze a cui fare attenzione.
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Gli interferenti endocrini più comuni
Il Salvagente ha stilato una mappa degli interferenti endocrini individuando quelli con cui entriamo in contatto con più facilità. Alcune sostanze, come già detto, sono nascoste in molti prodotti di uso quotidiano ma altre possiamo invece evitarle, semplicemente leggendo le etichette.
Bisfenolo
Può essere presente in bottiglie e contenitori per alimenti ma anche negli scontrini. Si tratta di una sostanza con effetti estrogenici, che altera la funzione tiroidea ma anche il sistema riproduttivo, quello nervoso e l’immunitario.
Il Bisfenolo A (BPA) è pericolo soprattutto per feti e neonati che hanno un organismo molto piccolo. Dovremmo usare allora delle accortezze proprio nella cura dei bambini, ad esempio lasciar raffreddare i liquidi caldi prima di versarli all’interno di contenitori di plastica non destinati all’uso ad elevate temperature, ma anche non usare stoviglie o contenitori di plastica rovinati.
Polibromodifenileteri
Questi possono trovarsi nella nostra casa in mobili, tende, tappeti e imbottiture in schiume poliuretano. Si tratta di sostanze che possono interferire con la funzione tiroidea e alterare lo sviluppo neurologico e neuro-comportamentale.
Come possiamo difenderci? Controllando bene gli oggetti che abbiamo in casa se hanno imbottiture lacerate o se la parte interna non è ben racchiusa nel tessuto esterno protettivo e in questo caso sostituirlo. Arieggiare sempre bene gli ambienti della nostra casa e fare una corretta manutenzione dell’aspirapolvere.
Idrocarburi policiclici aromatici
Gli idrocarburi possono generarsi nelle nostre case durante la cottura dei cibi o l’utilizzo di candele ma sono presenti anche a causa dell’inquinamento. L’esposizione a queste sostanze può avere effetti genotossici e cancerogeni aumentando il rischio di alcuni tumori mentre nei feti vi è un aumentato rischio di basso peso alla nascita.
Per ridurre l’esposizione agli IPA, Il Salvagente consiglia di assicurare un’adeguata ventilazione alla cucina durante la cottura dei cibi, ridurre il consumo di alimenti affumicati, limitare le grigliate prediligendo altri metodi di cottura, evitare di far bruciare la carne e, se è bruciata, eliminare le parti più nere. Inoltre è bene utilizzare pentole e padelle antiaderenti integre.
Dietilesilftalato (DEHP)
Questo può trovarsi ad esempio in bottiglie usa e getta, pellicole, vassoi, confezioni blister, tappi a corona o imballaggi per il trasporto.
Si tratta di un interferente endocrino che altera la produzione di estrogeni e testosterone diminuendo la fertilità. Agisce anche sul metabolismo dei grassi nel fegato predisponendo alla sindrome metabolica che può portare alla comparsa di diabete e obesità.
Per difenderci da questa sostanza possiamo scegliere cancelleria e materiali senza Pvc morbido contenente DEHP mentre se utilizziamo le pellicole (in Pvc) a uso domestico è bene leggere con attenzione l’etichetta per sapere per quali cibi sono adatte.
Soprattutto i bambini dovrebbero evitare di entrare in contatto con materiali in Pvc morbido.
Pfos/Pfoa
Pfos e Pfoa si possono trovare in tappeti, rivestimenti in tessuto idrorepellente e antimacchia, e nella carta per uso alimentare resistente all’olio.
Queste sostanze, che possono interferire con fegato e tiroide, rischiano di compromettere anche la fertilità. Si parla spesso di Pfoa dato che negli scorsi anni era spesso utilizzato nella produzione di rivestimenti antiaderenti per pentole e padelle (oggi si scelgono generalmente altri materiali ma attenzione sempre che vi sia la presenza del marchio CE).
Il Salvagente consiglia di limitare l’utilizzo di abbigliamento con trattamenti idrorepellenti o antimacchia, sostituire pentole e padelle antiaderenti quando rovinate e utilizzare la carta oleata seguendo alla lettera le indicazioni del produttore.
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Attenzione all’INCI dei prodotti
Più facile invece difendersi dai possibili interferenti endocrini che troviamo riportati nella composizione di alcuni prodotti (in particolare creme solari, creme viso, corpo o mani, profumi, tinte per capelli, smalti, dentifrici, colluttori e deodoranti).
In questo caso è sufficiente leggere l’etichetta, controllare bene l’Inci ed evitare di acquistare prodotti che li contengono.
Nelle creme solari attenzione a:
- 4-methylbenzylidene camphor
- Benzofenone
- Benzyl salicylate
- Ethylhexyl methoxycinnamate
- Homosalate
- Octocrylene
- Octylmethoxycinnamate (OMC)
Nelle creme mani, viso o corpo:
- 4-methylbenzylidene camphor
- Benzophenone
- Butylhydroxyanisole (BHA)
- Butylhydroxytoluene (BHT)
- Butylparaben
- Ciclopentasiloxane
- Cyclomethicone
- Daidzein
- Ethylhexyl methoxycinnamate
- Genistein
- Kojic acid
- Methylparaben
- Propylparaben
- Salicylic acid
- Triclocarban
Nei profumi:
- Benzyl salicylate
- Butylphenyl methylproponial (Lilial)
Negli smalti per unghie:
- Benzophenone
- Triphenyl phosphate
- Resorcinolo
- Triclosan
Nei deodoranti:
- Triclocarban
Per maggiori informazioni vi rimandiamo al numero di marzo de Il Salvagente.
Fonte: Il Salvagente
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