Un team di ricercatori ha messo a punto un'insulina intelligente che potrebbe aiutare nel trattamento del diabete di tipo 1
Un’insulina “intelligente” di nuova concezione potrebbe migliorare notevolmente il trattamento del diabete di tipo 1. A sostenerlo un nuovo studio.
Le persone affette da diabete di tipo 1 devono stare molto attente alla dieta, praticare esercizio fisico e assumere la terapia insulinica per mantenere nella norma i livelli di zucchero nel sangue.
Ora però un team della School of Medicine dell‘Indiana University negli Stati Uniti ha lavorato sulla molecola dell’insulina stessa, modificandone la struttura con lo scopo di contribuire a migliorare il trattamento di questo tipo di diabete.
La loro modifica si concentra in particolare su una caratteristica già incorporata nella forma della molecola: una “cerniera” protettiva che consente alla proteina di funzionare quando è aperta, mantenendola altrimenti stabile quando è chiusa. La molecola di insulina si apre solo in presenza di una “chiave”, come una semplice molecola di zucchero.
Gli esperimenti condotti dai ricercatori sono stati fatti utilizzando il carboidrato fruttosio, dimostrando che era possibile manipolare l’insulina in modo da attivare solo un campione di cellule derivate dal fegato quando “accese” dalla presenza di una certa quantità di zucchero.
Questo sarebbe importante in quanto, attualmente, se la quantità assunta di insulina non è corretta, la concentrazione di zucchero nel sangue può andare pericolosamente al di sotto dei limiti e il paziente rischia un’ipoglicemia.
Un’insulina “intelligente” potrebbe evitare tali rischi. Naturalmente i risultati, pubblicati su PNAS, sono promettenti ma si tratta solo di un primo passo, c’è ancora da lavorare per arrivare ad una terapia comprovata. L’idea però teoricamente funzionerebbe allo stesso modo per un’insulina che è modellata per attivarsi invece in presenza di glucosio.
Come ha dichiarato il dottor Michael A. Weiss a capo della ricerca:
La promessa di questo tipo di insulina “intelligente” è che trasformerebbe la cura del diabete, così le persone non dovrebbero più preoccuparsi. (…) La ragione per cui un’insulina sensibile al glucosio è importante è che la più grande barriera all’uso efficace dell’insulina, specialmente nel diabete di tipo 1, è la paura delle conseguenze di un abbassamento della glicemia.
Il concetto in realtà non è nuovo ed è già stato esplorato da altri ricercatori. L’anno scorso, un team di scienziati dell’Università di Copenaghen e l’azienda di biotecnologie Gubra hanno utilizzato con successo un approccio simile, creando una forma di insulina con un gruppo attaccato che si rompeva in presenza di glucosio così da rendere funzionale la molecola.
Già nel 2019 poi alcuni ricercatori avevano messo a punto una variante intelligente dell’ormone capace di regolare precisamente la quantità di zucchero assorbita dai tessuti e abbassare la glicemia fino ai livelli normali e non di più.
La direzione, dunque, sembra essere questa: lavorare per migliorare l’efficienza dell’insulina e la sua precisione nello svolgere l’importante compito di tenere in equilibrio gli zuccheri nel sangue.
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Fonte: PNAS
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