Un nuovo studio, pubblicato su Lancet Planetary Health, ha individuato una possibile correlazione tra inquinamento atmosferico da particolato Pm 2.5 e una maggiore diffusione dell'antibiotico resistenza
Lo studio di cui vi parliamo oggi, condotto da scienziati dell’Università di Leicester in collaborazione con la Zhejiang University in Cina, ha rivelato una potenziale connessione tra le polveri sottili PM 2.5 e la resistenza agli antibiotici.
In pratica, lo studio sottolinea un possibile ruolo di queste particelle inquinanti nell’aumento della diffusione di batteri resistenti agli antibiotici. Le polveri sottili PM 2.5, infatti, possono contenere questi pericolosi microrganismi che vengono poi trasportati attraverso l’aria e inalati dagli esseri umani.
La ricerca ha esaminato i dati provenienti da 116 paesi in tutto il mondo e relativi al periodo dal 2000 al 2018. Dai dati è emerso che un aumento del 10% dell’inquinamento atmosferico da PM 2.5 è associato a un incremento dell’1,1% nella resistenza agli antibiotici.
L’antibiotico resistenza è già riconosciuta come una delle principali minacce globali per la salute umana, con il potenziale di superare le malattie infettive come causa di morte entro il 2050. Questo nuovo studio non fa altro che mettere in luce un ulteriore tassello da considerare.
Tuttavia, è importante sottolineare che l’indagine si basa su un’analisi osservazionale, il che significa che non può dimostrare una relazione di causa-effetto. Gli esperti sottolineano inoltre che le associazioni trovate potrebbero essere influenzate da molteplici fattori e variabili non considerate. Ad esempio, fattori come la prescrizione irresponsabile di antibiotici, politiche di controllo delle infezioni e l’uso eccessivo di antibiotici negli allevamenti intensivi potrebbero influenzare i risultati.
Il professor Julie Morrissey, uno ricercatori coinvolti nello studio, ha affermato che, sebbene ci sia un collegamento evidente tra l’inquinamento atmosferico e la resistenza agli antibiotici, è necessario condurre ulteriori ricerche sperimentali per comprendere il meccanismo esatto di questa interazione.
È evidente che ulteriori ricerche sono necessarie per determinare l’effettiva influenza dell’inquinamento atmosferico sulla resistenza agli antibiotici e per identificare i meccanismi biologici coinvolti.
Non c’è dubbio però che nel frattempo, e tutti gli esperti sono concordi, è molto importante ridurre l’inquinamento atmosferico per migliorare la salute umana e ambientale.
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Fonte: The Lancet Planetary Health
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