Influenza del cammello: sintomi e contagiosità del coronavirus diffuso da chi rientra dai mondiali del Qatar

Un nuovo virus della famiglia dei Coronavirus è la causa dell'influenza del cammello. Scopriamo i sintomi, come avviene il contagio e perché occorre prestare attenzione alla nuova forma influenzale proveniente dal Qatar

Dopo la pandemia da Covid-19, arriva l’influenza del cammello. Si tratta di un nuovo virus della famiglia dei coronavirus che sta dilagando in Europa, anche in Italia, e che secondo le autorità è anche più letale del Covid.

Il nome fa riferimento al Medioriente, perché la diffusione di questa influenza è oggi legata ai turisti che rientrano dai Mondiali in Qatar.

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Influenza del cammello: cos’è e come avviene il contagio

L’influenza del cammello era già nota alle autorità; infatti, in Italia si conosce dal 2012, ma in questo periodo si stanno registrando diversi nuovi casi anche con esiti molto gravi.

Nello specifico si tratta di un’infezione che colpisce le vie respiratorie e appartenente alla famiglia dei Coronavirus. Nota con il nome di ‘Mers-CoV o sindrome respiratoria mediorientale, questa malattia è una forma virale che passa dai cammelli all’uomo.

Il contagio, infatti, avviene stando a stretto contatto con questi animali, ma anche consumando alimenti derivati, come il latte non pastorizzato.

Influenza del cammello: sintomi

Quando si è colpiti dal virus si possono manifestare i classici sintomi alle vie respiratorie, come tosse, mal di gola, raffreddore e febbre, purtroppo in alcuni casi, e nei soggetti più deboli e a rischio, questi sintomi possono aggravarsi e diventare addirittura polmoniti letali.

L’Health Security Agency del Regno Unito ha parlato di un virus molto pericoloso e letale, mettendo in guardia autorità e cittadini poiché, secondo i dati riportati, un terzo degli infettati muore per delle complicanze.

Basti pensare che, tra i 2.600 casi rilevati in 12 paesi del Mediterraneo orientale e del Medio Oriente, ci sono stati ben 935 decessi, vale a dire pari al 36% del totale.

Al momento è bene ricordare l’importanza delle norme igieniche e, soprattutto, segnalare al proprio medico curante sintomi sospetti e se si è entrati in contatto con persone e turisti provenienti dalle zone del Medioriente.

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