Ogni centimetro in più sul girovita aumenterebbe il rischio di insufficienza cardiaca dell'11%, a confermarlo è un recente studio.
Avere qualche chilo di troppo, soprattutto nel giro vita, non è solo un segno che potrebbe essere necessario ridurre le calorie e fare più esercizio fisico. Si sa, infatti, che l’obesità è una condizione associata ad un alto tasso di mortalità e può causare numerosi problemi di salute.
Nello specifico, il grasso addominale non è pericoloso soltanto per le persone obese o in sovrappeso, anzi le persone normopeso correrebbero rischi ancora maggiori con l’accumulo del grasso in eccesso sull’addome, associato a un maggiore rischio di colesterolo alto, ipertensione e diabete.
Tra questi, secondo uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Oxford, ogni centimetro in più sul girovita aumenterebbe il rischio di insufficienza cardiaca dell’11%, rappresentando un pericolo maggiore per la salute del cuore. Vediamo insieme i dettagli dello studio.
Lo studio
I ricercatori dello studio hanno analizzato i dati su un campione di 430.000 britannici di età compresa tra i 40 e i 70 anni, i quali sono stati monitorati in media per 13 anni.
Dalle analisi effettuate è emerso come la circonferenza della vita fosse il fattore di rischio maggiore di un eventi cardiaci come infarti, ictus o ritmo irregolare, rispetto ad altre misure di obesità come l’indice di massa corporea (BMI).
Nel corso dei 13 anni in cui i soggetti sono stati monitorati, il rischio di tali eventi era aumentato del 4% per ogni centimetro sul girovita.
Secondo i ricercatori, la quantità di grasso addominale è più importante nel monitoraggio del grasso corporeo e del rischio cardiovascolare. Ciò perché il tessuto adiposo viscerale, ossia il grasso intorno agli organi dell’addome, contiene fattori infiammatori che possono causare malattie cardiovascolari.
Inoltre, lo studio avrebbe dimostrato come i soggetti con i girovita più grandi avessero 3,21 volte più probabilità di soffrire di insufficienza cardiaca. In confronto, quelli con le percentuali di BMI più alto, avevano un rischio di insufficienza cardiaca 2,65 volte maggiore rispetto a quelli con percentuali più basse.
Dunque, per ogni unità extra di BMI aumentavano le probabilità di insufficienza cardiaca del 9%. Si tratta di una condizione a lungo termine in cui il cuore non è più in grado di pompare correttamente il sangue in tutto il corpo.
Trai sintomi connessi si trovano:
- affanno dopo l’attività fisica o a riposo
- sensazione di stanchezza perenne
- sensazione di svenimento
- gonfiore alle caviglie e alle gambe
Pertanto, una misurazione della vita più grande potrebbe essere il segno di un eccessivo grasso viscerale, il quale si trova intorno ai nostri organi interni e potrebbe compromettere il modo in cui funzionano il nostro cuore e i vasi sanguigni.
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Fonte: nih.gov
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