Giorgia Soleri riaccende i riflettori sull’endometriosi: la cura definitiva ancora non c’è, se ne deve parlare

Vulvodinia, contrattura pelvica, neuropatia del pudendo e poi, solo un anno fa, la diagnosi di endometriosi e di adenomiosi. Ne parla ancora Giorgia Soleri, perché non si spengano mai i riflettori su malattie che per troppo tempo sono state “silenziose”

Da qualche parte ho letto che se ascolti davvero una persona, l’endometriosi non è mai stata realmente così silenziosa. e silenziosa, nel mio caso, non è stata mai, così Giorgia Soleri – in occasione della passata Giornata dedicata all’endometriosi – snocciola punto per punto tutti i dolori e tutte le speranze dettati da malattie che nessuno vuole ancora riconoscere come tali.

Il 28 marzo è stata la Giornata mondiale dell’endometriosi, un’iniziativa pensata per sensibilizzare l’opinione pubblica su una malattia che risulta “fortemente invalidante per le donne che ne soffrono”. Ma è quasi passata inosservata.

Leggi anche: Dalla ricerca, una speranza per le donne che soffrono di endometriosi

Eppure di endometriosi, e di altre malattie invalidanti dell’area pelvica e vulvare, si dovrebbe parlare ogni giorno, perché ogni giorno sono decine le donne che soffrono in silenzio e che non vengono ascoltate né credute. Il loro dolore fisico, e poi lo stress piscologico che ne deriva, passa per anni in secondo piano e per anni si tende a puntare loro il dito contro, “esagerata, drammatica, ipocondriaca”.

Questo il senso del post della Soleri che racconta:

Un anno fa ricevevo la diagnosi di endometriosi e adenomiosi, 5 mesi dopo, il 20 agosto, finivo sotto i ferri sperando di poter finalmente iniziare una vita lontana dal dolore. Sono stata fortunata (non sempre è così), l’intervento ha ampiamente diminuito la sintomatologia dolorosa legata all’endometriosi.

Le cure per l’endometriosi

L’endometriosi è una condizione che si verifica quando l’endometrio si diffonde nei tessuti esterni all’utero rispondendo alle fluttuazioni ormonali che interessano l’endometrio uterino e, di conseguenza, portando a dolore e sanguinamenti.

Si stima che circa il 10-20% delle donne tra i 25 e i 35 anni soffrano di questa patologia cronica e, sebbene ci siano stati progressi nel trattamento dell’endometriosi, la ricerca di nuove terapie per le donne interessate è tuttora in corso e necessaria.

Ad oggi una cura definitiva ancora non c’è, gli anni di ritardo diagnostico continuano ad essere 7-10 pur colpendo (si stima, al ribasso) 1 persone assegnata femmina alla nascita su 10, dice la Soleri.

Una diagnosi precoce in caso di endometriosi può salvare dall’aggravamento della malattia e dall’infertilità. Dolori forti ed anormali, per esempio, durante le mestruazioni rappresentano uno dei sintomi più comuni dell’endometriosi.

Il 10% delle donne è colpito da questa malattia durante l’età riproduttiva. Alcune donne si trovano ad affrontare dolore pelvico cronico e durante i rapporti sessuali. L’endometriosi di solito viene trattata con i farmaci antidolorifici, con i farmaci ormonali e con la chirurgia, ma ci sono altre fonti importanti di aiuto che aprono le cure ad una visione globale della persona: il supporto psicologico, la giusta dieta, uno stile di vita adatto per migliorare le proprie condizioni di salute, l’aiuto che possono offrire le medicine complementari come l’omeopatia e l’agopuntura e i rimedi erboristici. Leggi qui: Endometriosi: rimedi efficaci per alleviare i sintomi.

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