La ricercatrice italiana ha vinto un primo negli USA per aver scoperto come poter curare il mieloma multiplo partendo dalla proteina "Robo1".
![giada bianchi](https://www.greenme.it/wp-content/uploads/2019/11/giada-bianchi.jpg)
Il mieloma multiplo, sinora considerato un tumore incurabile, secondo per incidenza dopo il linfoma non-Hodgkin, potrebbe avere una cura. Tutto girerebbe intorno alla proteina cosiddetta “Robo1“, che potrebbe essere il bersaglio numero uno di nuovi farmaci e chemioterapie. È l’intuizione avuta dalla ricercatrice italiana Giada Bianchi che per questo ha vinto un prestigioso premio.
Il mieloma multiplo è un tipo di tumore che colpisce alcune cellule del sistema immunitario, le “plasmacellule”, che proteggono dalle infezioni producendo anticorpi e l’attenzione Giada Bianchi, pistoiese e instructor in medicine al dipartimento di oncologia della Harvard Medical School di Boston, Massachusetts, si è concentrata tutta su una proteina: la “Robo1”.
“Quando le plasmacellule ‘impazziscono’ cominciano a riprodursi in modo anomalo e provocano malattie ossee, anemia, problemi renali e ipercalcemia. Il mieloma è un tumore incurabile, secondo per incidenza dopo il linfoma non-Hodgkin. Io sto studiando in particolare la proteina ‘Robo1′, un pezzo molto importante del tumore: durante gli esperimenti togliamo questa proteina dal tumore, e vediamo come quest’ultimo si comporta in sua assenza”.
Per questo tipo di ricerche, Giada Bianchi si è meritata il Paola Campese Award for Research on Leukemia degli ISSNAF Award 2019, premio che è stato consegnato il 14 novembre all’ambasciata italiana di Washington, durante l’evento annuale di ISSNAF, la fondazione di oltre 4milaa scienziati e accademici italiani attivi in Nord America.
Dopo la laurea in medicina al San Raffaele di Milano, Giada si è trasferita nel 2007 a Boston come “post Doc” con il suo mentore, il professor Kenneth Anderson. Nel Minnesota ha poi conseguito la specializzazione in Medicina Interna per poi tornare a Boston per specializzarsi anche in Ematologia ed Oncologia, divenendo successivamente “Instructor” alla Scuola di Medicina di Harvard, ruolo che ricopre dal 2016.
Le sue ricerche potrebbero un giorno portare a sconfiggere il mieloma multiplo, facendo diventare la proteina Robo1 bersaglio di nuovi farmaci e chemioterapie. Il progetto della ricercatrice sull’importanza di questa proteina è in corso di pubblicazione e verrà da lei presentato al meeting annuale della Società Americana di Hematology (ASH) che si terrà questo dicembre a Orlando, in Florida.
Complimenti Giada!