La ricercatrice italiana ha vinto un primo negli USA per aver scoperto come poter curare il mieloma multiplo partendo dalla proteina "Robo1".
Il mieloma multiplo, sinora considerato un tumore incurabile, secondo per incidenza dopo il linfoma non-Hodgkin, potrebbe avere una cura. Tutto girerebbe intorno alla proteina cosiddetta “Robo1“, che potrebbe essere il bersaglio numero uno di nuovi farmaci e chemioterapie. È l’intuizione avuta dalla ricercatrice italiana Giada Bianchi che per questo ha vinto un prestigioso premio.
Il mieloma multiplo è un tipo di tumore che colpisce alcune cellule del sistema immunitario, le “plasmacellule”, che proteggono dalle infezioni producendo anticorpi e l’attenzione Giada Bianchi, pistoiese e instructor in medicine al dipartimento di oncologia della Harvard Medical School di Boston, Massachusetts, si è concentrata tutta su una proteina: la “Robo1”.
“Quando le plasmacellule ‘impazziscono’ cominciano a riprodursi in modo anomalo e provocano malattie ossee, anemia, problemi renali e ipercalcemia. Il mieloma è un tumore incurabile, secondo per incidenza dopo il linfoma non-Hodgkin. Io sto studiando in particolare la proteina ‘Robo1′, un pezzo molto importante del tumore: durante gli esperimenti togliamo questa proteina dal tumore, e vediamo come quest’ultimo si comporta in sua assenza”.
Per questo tipo di ricerche, Giada Bianchi si è meritata il Paola Campese Award for Research on Leukemia degli ISSNAF Award 2019, premio che è stato consegnato il 14 novembre all’ambasciata italiana di Washington, durante l’evento annuale di ISSNAF, la fondazione di oltre 4milaa scienziati e accademici italiani attivi in Nord America.
Dopo la laurea in medicina al San Raffaele di Milano, Giada si è trasferita nel 2007 a Boston come “post Doc” con il suo mentore, il professor Kenneth Anderson. Nel Minnesota ha poi conseguito la specializzazione in Medicina Interna per poi tornare a Boston per specializzarsi anche in Ematologia ed Oncologia, divenendo successivamente “Instructor” alla Scuola di Medicina di Harvard, ruolo che ricopre dal 2016.
Le sue ricerche potrebbero un giorno portare a sconfiggere il mieloma multiplo, facendo diventare la proteina Robo1 bersaglio di nuovi farmaci e chemioterapie. Il progetto della ricercatrice sull’importanza di questa proteina è in corso di pubblicazione e verrà da lei presentato al meeting annuale della Società Americana di Hematology (ASH) che si terrà questo dicembre a Orlando, in Florida.
Complimenti Giada!