Produce melatonina e regola il corretto alternarsi di sonno-veglia, ma perché la pineale è considerata una ghiandola magica? Scopri come attivarla e prendertene cura
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La ghiandola pineale è una ghiandola del cervello fondamentale soprattutto per la produzione di melatonina e di conseguenza per il corretto ritmo sonno veglia necessario al nostro benessere. Ma perché è considerata una ghiandola magica o sacra?
Cos’è la ghiandola pineale
Nota anche con il nome di epifisi, la ghiandola pineale è un ghiandola endocrina del cervello deputata alla produzione di melatonina, ormone che si produce in particolare quando è buio per favorire il sonno. Si tratta di una ghiandola a forma di pigna molto piccola (misura appena un centimetro di lunghezza e mezzo centimetro di larghezza) ma fondamentale per il benessere del nostro organismo dato che agisce sul ritmo circadiano, stabilendo dunque il periodo di veglia e quello del riposo.
È facile che questa ghiandola risenta di alcuni cambiamenti come, ad esempio, del jet lag in caso di viaggi molto lunghi quando si attraversano diversi fusi orari. Le persone che viaggiano sanno che ci vogliono alcuni giorni per adattarsi alle nuove condizioni di luce e buio e ai differenti orari per riprendere il giusto ritmo di sonno. È proprio la ghiandola pineale a doversi adattare alle nuove condizioni ripristinando un nuovo equilibrio.
Ghiandola pineale come sede dell’anima
Fu in particolare Cartesio, filosofo francese del XVII secolo, a dare un rilievo maggiore e possiamo dire “metafisico” alla ghiandola pineale. Descrisse infatti in alcuni sui trattati la ghiandola pineale come la sede principale dell’animo umano.
Scriveva infatti:
“Mi sono convinto che l’anima non può avere in tutto il corpo altra localizzazione all’infuori di questa ghiandola, in cui esercita immediatamente le sue funzioni, perché ho osservato che tutte le altre parti del nostro cervello sono doppie, a quel modo stesso che abbiamo due occhi, due mani, due orecchi, come, infine, sono doppi tutti gli organi dei nostri sensi esterni. Ora, poiché abbiamo d’una cosa, in un certo momento, un solo e semplice pensiero, bisogna di necessità che ci sia qualche luogo in cui le due immagini provenienti dai due occhi, o altre duplici impressioni provenienti dallo stesso oggetto attraverso gli organi duplici degli altri sensi, si possano unificare prima di giungere all’anima, in modo che non le siano rappresentati due oggetti invece di uno: e si può agevolmente concepire che queste immagini, o altre impressioni, si riuniscano in questa ghiandola per mezzo degli spiriti che riempiono le cavità del cervello; non c’è infatti nessun altro luogo del corpo dove esse possano esser così riunite, se la riunione non è avvenuta in questa ghiandola”.
Cartesio sostanzialmente pose l’attenzione sul fatto che questa piccola zona del cervello è l’unica a non avere un duplicato. Tutte le diverse componenti di questo organo hanno infatti una parte sinistra e una destra, tranne appunto la ghiandola pineale. Sarebbe questa caratteristica a renderla unica e speciale, da ciò Cartesio ipotizzò che proprio questo luogo fosse quello deputato alla centralizzazione di tutte le informazioni e, essendo l’unica parte solida del cervello, in questa ghiandola fosse anche la sede del pensiero.
Ghiandola pineale e terzo occhio
La ghiandola pineale corrisponde a quello che in certe tradizioni religiose o mistiche viene chiamato terzo occhio o sesto chakra la cui posizione è in mezzo alle sopracciglia. La conoscenza della ghiandola pineale e delle sue potenzialità metafisiche si hanno fin dai tempi remoti, già gli egizi, ad esempio, raffiguravano questa piccola parte del nostro corpo come un occhio (la sua forma assomiglia proprio a quella di un occhio se vista di lato).
Il terzo occhio secondo la tradizione è fondamentale in quanto si tratterebbe di una zona quasi sempre inutilizzata del cervello che sarebbe invece fondamentale imparare ad attivare ed usare al meglio. Esso avrebbe infatti la capacità di vedere cose che non “appaiono” agli altri due occhi, ovvero percepire frequenze del mondo spirituale ed essere in grado di migliorare la propria intuizione su se stessi e gli altri, soprattutto di notte attraverso i sogni quando la ghiandola pineale è più attiva.
La ghiandola pineale produce infatti anche la dimetiltriptamina (DMT), una sostanza psichedelica capace di produrre effetti molto particolari sulla nostra percezione delle cose dilatando lo spazio e il tempo. Tutto questo è possibile soprattutto durante la fase REM del sonno.
Ghiandola pineale e Santo Graal
Sicuramente una delle credenze più affascinanti legate alla ghiandola pineale è quella che la associa al Santo Graal. Il calice utilizzato da Gesù nell’ultima cena assomiglierebbe infatti proprio alla forma di questa ghiandola che, se vista di fronte, può sembrare un cono rovesciato. Come il Santo Graal sarebbe stato utilizzato per raccogliere il sangue di Gesù crocifisso (essere che nella tradizione cristiana è come sappiamo considerato immortale e illuminato) così la ghiandola pineale raccoglierebbe la melatonina, un vero e proprio liquido dell’immortalità (non a caso tra le caratteristiche di questa sostanza vi è il suo potere antiossidante e dunque anti invecchiamento).
Atrofizzazione della ghiandola pineale
Se non si seguono buone abitudini e non si allena il terzo occhio, attraverso la meditazione, lo yoga o altre pratiche, si arriva gradualmente con l’età all’atrofizzazione della ghiandola pineale una condizione che in anzianità porta fisiologicamente a ridurre le ore di sonno o soffrire di insonnia mentre a livello spirituale si perdono quelle capacità che possiamo definire “extrasensoriali” di maggiore comprensione di se stessi, degli altri, del mondo che ci circonda e di tutto ciò che non possiamo vedere con gli occhi fisici.
Sembra poi che il fluoruro sia una sostanza che si accumula frequentemente nella ghiandola pineale piuttosto che altrove nel corpo generando a lungo termine una possibile calcificazione dovuta alla formazione di cristalli di fosfato. Piano piano dunque si inizia a produrre sempre meno melatonina. Per questo c’è chi consiglia di eliminare questa sostanza dalla propria quotidianità il più possibile, evitando ad esempio dentifrici che lo contengono e scegliendo acqua a basso residuo fisso.
C’è chi ritiene inoltre che la calcificazione della ghiandola pineale sia un mezzo con il quale si possano “addormentare le coscienze” e dunque manipolare le masse.
Ghiandola pineale e dispositivi elettronici
Come abbiamo detto, di notte la ghiandola pineale produce la melatonina, un ormone fondamentale nel regolare il ritmo sonno-veglia. Per favorire al meglio la sua produzione occorre il buio, anche una luce soffusa infatti va a rallentare la produzione di melatonina. È per questo che utilizzare la sera telefonini, tablet oppure guardare le televisione è altamente sconsigliato. Tutti questi dispositivi andrebbero spenti almeno 2 ore prima di andare a dormire.
Come attivare la ghiandola pineale
Il buon funzionamento della ghiandola pineale è fondamentale per il benessere psico fisico. Non solo per dormire bene ma anche per avere un umore migliore, maggiore energia, un sistema immunitario forte, combattere l’invecchiamento cellulare, avere le giuste intuizioni, ecc.
Ma come è possibile attivare la ghiandola pineale?
Yoga e meditazione
Praticare regolarmente yoga e meditazione è senza dubbio uno dei metodi più efficaci per attivare la ghiandola pineale. Alcuni esercizi o mantra sono pensati proprio per favorire il buon funzionamento e il risveglio di questa ghiandola.
Dormire completamente al buio
Dormire completamente al buio è il mezzo migliore per favorire il corretto funzionamento della ghiandola pineale che in queste condizioni riesce a produrre meglio la melatonina. Evitare quindi di lasciare accese anche piccole luci soffuse e, come già detto, spegnere tutti i dispositivi almeno due ore prima di andare a dormire.
Esposizione al sole
Tanto quanto dormire al buio di notte è importante esporsi al sole di giorno. Questa buona abitudine favorisce la produzione vitamina D e di serotonina, ormone del buon umore, sostanza fondamentale anche per la pineale che necessita di serotonina per la produzione di melatonina.
Disintossicazione dai metalli pesanti
Anche i metalli pesanti incidono sul benessere della ghiandola pineale e in generale su quello di tutto il nostro organismo. Il mercurio ad esempio presente soprattutto nei pesci grassi, nelle vecchie amalgame dentarie, ecc. Esistono dei rimedi naturali indicati per aiutare il corpo a disintossicarsi dai metalli pesanti tra queste la spirulina, la clorella e la zeolite.
Per sapere di più sulla melatonina potete leggere i seguenti articoli: