Gas esilarante per partorire senza dolore. Tutti gli ospedali italiani dove si usa

Ha un effetto analgesico, ansiolitico e leggermente euforizzante il protossido d'azoto, il gas esilarante utilizzato anche durante il travaglio.

Gravidanza: un anestetico che si inala e che renderebbe il parto una passeggiata. Esiste davvero! Avrebbe infatti un effetto analgesico, ansiolitico e pure leggermente euforizzante il gas esilarante proposto alle partorienti dal reparto di Ostetricia e ginecologia dell’Istituto clinico Città di Brescia come alternativa sicura e non invasiva all’epidurale.

Si tratta, in termini chimici, di protossido d’azoto, di un gas cioè che, miscelato al 50% con l’ossigeno, agisce sul sistema nervoso centrale e stimola la produzione di endorfine che, si sa, donano una sensazione di benessere e di rilassamento, alleviano il dolore del travaglio, favorirebbero una maggiore disinibizione e faciliterebbero anche l’espulsione del bebè.

L’effetto del gas è molto fugace dal momento che il nostro organismo non lo metabolizza. Per questa ragione le inalazioni vanno ripetute in tempi ravvicinati o al bisogno: la futura mamma, infatti, può decidere se e quando azionare la valvola che regola il fluire del gas nella mascherina posizionata su naso e bocca, tenendo sotto controllo il proprio livello di dolore autonomamente.

Gli esperti rassicurano che “non presenta effetti collaterali o rischi per mamma e bambino” e il suo utilizzo può anche essere prolungato durante il travaglio. “La partoriente rimane sveglia e vigile, non perde mai la propria mobilità e ha il controllo della propria muscolatura – spiega Michele Tarantini, responsabile del Reparto di ostetricia dell’Istituto clinico Città di Brescia – quindi può partecipare attivamente a tutte le fasi del travaglio e non perdersi nemmeno un minuto dell’esperienza di diventare madre”.
Il gas esilarante negli Stati Uniti è già stato testato negli Stati Uniti e in altri ospedali in italiani. “L’aspetto più interessante del suo utilizzo – sottolinea Michele Tarantini, Responsabile del reparto di Ostetricia – è quello di essere on-demand: la partoriente può decidere quando azionare la valvola che regola il fluire del gas nella mascherina posizionata su naso e bocca. La futura mamma è quindi libera di tenere sotto controllo il proprio livello di dolore in modo autonomo e mirato”.

Nessun effetto collaterale per il bambino. Secondo gli esperti di Brescia, infatti, “il protossido d’azoto è sicuro, non presenta effetti collaterali o rischi per mamma e bambino, quindi il suo utilizzo può anche essere prolungato durante tutto il travaglio”. Infine, la donna rimane sempre sveglia e vigile, e quindi “può partecipare attivamente a tutte le fasi del travaglio e non perdersi nemmeno un minuto dell’esperienza di diventare madre“.

Dove si usa il gas esilarante

Il gas esilarante è già ampiamente usato da diversi anni nel Regno Unito, negli Stati Uniti e in Australia. Da qualche anno, ha fatto la sua comparsa non solo a Brescia ma anche in altri ospedali italiani, come la Clinica Mangiagalli, l’Ospedale Buzzi a Milano, l’Ospedale Careggi di Firenze, l’Ospedale Sant’Andrea di Vercelli, l’Ospedale SS. Pietro e Paolo di Borgosesia, il Santo Spirito di Casale Monferrato, il Moriggia Pelascini di Gravedona e Uniti, gli ospedali di Castelfranco Veneto e Montebelluna e il Policlinico Umberto I a Roma.

Oggi con la nuova formula in bombole al 50% di ossigeno e la somministrazione su richiesta, il gas esilarante è stato autorizzato anche negli studi dentistici.

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