Un nuovo studio sul microdosaggio della psilocibina ha rilevato miglioramenti sia nella salute mentale che nelle prestazioni psicomotoria nei 1900 pazienti
Cosa succede quando un gruppo di scienziati mette insieme un campione di persone anziane e dà loro tutti funghi psichedelici? A quanto pare, il più grande studio al mondo sul microdosaggio dimostrerebbe come i soggetti che li hanno assunti avrebbero avuto miglioramenti maggiori di quelli sperati.
Lo studio, condotto da un team di scienziati in collaborazione con l’Università della British Columbia e l’Università di Maastricht su un campione di ben 19.000 partecipanti, è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista Scientific Report di Nature e dimostra proprio come il microdosaggio di funghi psichedelici comporti un miglioramento generale dell’umore e della salute mentale nonché di capacità motorie.
Con il termine microdosaggio si fa riferimento al consumo ripetuto di qualità quasi trascurabili di alcune sostanze psichedeliche, al fine di migliorare le prestazioni cognitive.
I risultati del test:
I risultati ottenuti dal trial hanno stupito anche gli scienziati: con l’assunzione dei funghi psichedelici, i ricercatori si aspettavano un miglioramento di condizioni psichiche di ansia, stress e depressione, che di fatto c’è stato. Quello che è stato inaspettato però ha riguardato un miglioramento delle capacità motorie negli individui sottoposti all’osservazione.
È stato visto, infatti, che il microdosaggio di funghi psichedelici per individui di età superiore ai 55 anni ha comportato un miglioramento delle prestazioni psicomotorie che è stato ancora più evidente e rilevante quando il consumo di psilocibina veniva associato ad altre sostanze come il fungo criniera di leone e la niacina.
I soggetti sono stati messi alla prova con il Finger Tap Task, un test di destrezza comunemente utilizzato per diagnosticare il morbo di Parkinson che consiste nel picchiettare pollice ed indice quante più volte e più velocemente possibile in 15 secondi.
I 55enni sotto osservazione, dopo un mese dall’assunzione di funghi psichedelici, hanno dimostrato un miglioramento del 40% nello svolgere questo test.
Le critiche
Sebbene i risultati ottenuti dall’osservazione siano tangibili, la ricerca continua ad essere non poco criticata. Si ritiene, infatti, che questa tipologia di studio osservazionale sia incontrollata e incapace di stabilire una differenza tra i cosiddetti effetti placebo e i veri effetti farmacologici di queste sostanze psichedeliche.
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Fonte: Scientific reports
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