L’esposizione al fumo degli incendi in gravidanza aumenta il rischio di parto prematuro. Lo studio

L'esposizione anche limitata al PM 2,5 presente nel fumo ha provocato migliaia di parti prematuri in California

Che gli incendi abbiano un impatto negativo sull’ambiente e sulla salute di animali ed esseri umani è abbastanza ovvio. L’esposizione al fumo degli incendi, però, non comporta solo problemi a livelli respiratori ma può anche aumentare il rischio di parto prematuro.

A indagare sugli effetti del fumo degli incendi sulle donne in gravidanza sono i ricercatori della Stanford University, in California, Paese colpito proprio di recente da devastanti roghi.

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Lo studio, pubblicato pochi giorni fa sulla rivista Environmental Research, ha evidenziato come l’esposizione al fumo degli incendi abbia fatto aumentare a 7.000 le nascite premature tra il 2007 e il 2012.

Le nascite sono avvenute prima delle 37 settimane di gravidanza, quando il feto non è ancora completamente sviluppato, dunque con il rischio concreto di complicazioni.

La sostanza responsabile dei parti prematuri è il PM 2,5, cioè il particolato fine presente nel fumo che si eleva dagli incendi boschivi. Questo inquinante è abbastanza fine da poter raggiungere i polmoni e il circolo sanguigno. La presenza di questa sostanza nell’organismo causa un’infiammazione che porterebbe ad anticipare il parto.

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Respirare aria ricca di PM 2,5 per una settimana si traduce in un aumento del 3,4% in più di rischio di parto prima del termine. L’esposizione durante il secondo trimestre, tra la 14esima e la 26esima settimana di gravidanza, ha mostrato il rischio maggiore.

Secondo i ricercatori, il fumo degli incendi boschivi potrebbe aver contribuito a oltre il 6% delle nascite premature in California nel 2008, l’anno in cui si sono verificati maggiori incendi. Lo studio ha anche evidenziato come non esista un livello sicuro di esposizione: qualsiasi esposizione di PM 2,5 superiore allo zero potrebbe avere impatti negativi sulla salute e sulla gravidanza.

I risultati sono preoccupanti, sia perché il PM 2,5 si trova in quantità elevate nell’aria inquinata delle città di tutto il mondo sia perché a causa del riscaldamento globale gli incendi sono purtroppo destinati ad aumentare, esponendo sempre più persone a rischi per la salute.

Cosa fare dunque in caso di incendio se si è in dolce attesa? Per ridurre i rischi, gli esperti consigliano di rimanere in casa il più possibile, evitando di aprire porte e finestre, magari dotando l’abitazione di un sistema di filtrazione dell’aria. Questo significa organizzarsi con scorte adeguate e pianificare con cura le uscite.

Se si ha necessità di uscire, ad esempio per visite ed esami, meglio indossare mascherine con un’elevata capacità filtrante e non svolgere nessuna attività faticosa all’aperto, poiché la respirazione più intensa porta a introdurre maggiori quantità di aria nei polmoni. Questi ultimi suggerimenti potrebbero essere utili anche se si vive in una città dove l’aria è particolarmente inquinata.

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Fonte di riferimento: Environmental Research

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