Come fare per conservare e trasportare al meglio le medicine d'estate? I consigli dell'Agenzia del farmaco
I farmaci, soprattutto d’estate, sarebbe meglio usarli il meno possibile, ricorrendo finché si può ai rimedi naturali. Ma come fare per conservare al meglio le medicine che riempiono la nostra cassetta salvaguardandole dal caldo e dall’afa?
La corretta conservazione dei farmaci è molto importante. Il caldo infatti potrebbe deteriorarli.
Per questo, qualche tempo l’Agenzia italiana del farmaco ha pubblicato una mini-guida che spiega anche quali accorgimenti occorre adottare per trasportare le medicine quando si va in vacanza.
- Ogni farmaco ha delle modalità ben precisa di conservazione, che vengono indicate nel foglietto illustrativo. Ma qualora queste non siano specificate, è bene conservare il medicinale in luogo fresco e asciutto a una temperatura inferiore ai 25°. E per trasportarlo? Nel caso in cui non sia possibile conservarlo in frigo e in caso di viaggi o soggiorni fuori casa, basta metterlo in un contenitore termico. È buona norma inoltre evitare di esporre i farmaci a fonti di calore e a irradiazione solare diretta, anche se sono in forma pressurizzata (spray).
- L’esposizione dei medicinali per un tempo esiguo (una o due giornate) a temperature superiori a 25° non ne pregiudica la qualità, ma se ciò viene fatto per un periodo di tempo più lungo, ne riduce considerevolmente la data di scadenza. Allo stesso modo, se il mancato rispetto a lungo della temperatura di conservazione potrebbe addirittura renderli dannosi per la salute.
- Se si acquistano farmaci, è meglio evitare di tenerli per ore in auto al caldo.
- In estate è preferibile usare formulazioni solide, meno suscettibili alle alte temperature, contenendo acqua, sono più sensibili alle alte temperature.
- Per chi soffre di malattie croniche come il diabete o le malattia cardiaca, occorre ricordare che l’alterazione di una dose di un farmaco fondamentale, come l’insulina o la nitroglicerina, potrebbe essere molto pericolosa. Tali farmaci, soprattutto quelli a base di insulina, vanno conservati in frigorifero ma una volta aperti, tuttavia, possono essere conservati a temperatura ambiente. In caso di lunghi viaggi, occorre trasportarli in una borsa termica o negli appositi contenitori disponibili in farmacia. Ma anche altre tipologie di farmaci come quelli per la tiroide e i contraccettivi sono particolarmente sensibili alle variazioni termiche.
- Se si trasportano più farmaci, è meglio evitare di inserirli in una sola confezione o in uno stesso contenitore per risparmiare spazio in valigia, onde evitare di avere difficoltà a riconoscere la data di scadenza, la tipologia del medicinale e il dosaggio.
- Evitare l’uso di contenitori (portapillole) non esplicitamente destinati al trasporto di farmaci, in quanto potrebbero facilmente surriscaldarsi o rilasciare sostanze nocive ed alterare così le caratteristiche del medicinale.
- In caso di lunghi viaggi in auto, oltre alla borsa termica è meglio trasportare i farmaci nell’abitacolo condizionato non nel bagagliaio.
- Nel caso in cui l’aspetto del medicinale che si utilizza abitualmente appaia diverso dal solito è meglio consultare il medico o un farmacista priama di assumerlo.
- E se si viaggia in aereo? I farmaci vanno posti nel bagaglio a mano e se si sta seguendo una terapia con farmaci salvavita occorre portare in cabina tali medicinali con le relative ricette di prescrizione, poiché potrebbe essere necessario esibirle nelle fasi di controllo.
E per chi rimane a casa? Chi di noi non conserva tutti i farmaci nella scatola o nell’armadietto dei medicinali in bagno? Niente di più sbagliato, secondo l’Aifa. È meglio tenerli in un luogo fresco e asciutto, come un armadio di tela in un ripostiglio, o in camera da letto o anche in un mobile da cucina lontano da fonti di calore, ma posto ad un’altezza di sicurezza fuori dalla portata di bambini o degli animali domestici.
E se ci dobbiamo esporre al sole? Alcuni principi attivi, se utilizzati in condizioni climatiche caratterizzate da alte temperature, possono avere effetti collaterali. Alcuni possono causare reazioni da fotosensibilizzazione a seguito dell’esposizione al sole. Per questo occorre controllare attentamente le istruzioni in caso di assunzione di: antibiotici (tetracicline, chinolonici), sulfamidici, contraccettivi orali3 (pillola), antinfiammatori non steroidei (FANS), prometazina (antistaminico).
È buona norma evitare anche l’esposizione al sole dopo l’applicazione di gel/cerotti a base di ketoprofene fino a due settimane dopo il trattamento o creme a base di prometazina, queste ultime spesso utilizzate per le punture di insetti o allergie cutanee. Inoltre, è meglio lavare accuratamente la zona interessata, in modo da evitare la comparsa di macchie o addirittura di ustioni.
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