L’esposizione delle neomamme ai Pfas riduce il potere nutriente del latte materno e influisce sulla salute dei bambini. Lo studio

Secondo un nuovo studio, l'esposizione ai Pfas riduce i grassi insaturi nel latte materno e aumenta i grassi saturi.

Secondo un recente studio, l’esposizione ai Pfas rende il latte materno meno nutriente, con conseguenze sullo sviluppo e sulla salute dei più piccoli.

La ricerca ha interessato quarantaquattro donne finlandesi in allattamento. Dalle analisi è emerso che la composizione del latte materno nelle donne esposte ai Pfas risulta modificata, con un aumento di grassi saturi e una diminuzione di grassi insaturi.

Il conseguente peggioramento delle qualità nutrizionali del latte delle madri esposte a Pfas potrebbe essere collegato a un microbiota meno equilibrato nei neonati e allo sviluppo più lento dei bambini.

Pfas è l’acronimo di Perfluoroalkyl substances, sostanze perfluoroalchiliche, cioè molecole che contengono atomi di fluoro. Si tratta di un gruppo di sostanze utilizzate in diversi settori: vengono usate nei fertilizzanti impiegati in agricoltura, nel packaging, in numerosi prodotti per l’igiene personale e per la pulizia della casa, nei tessili e negli utensili da cucina.

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Il fatto che si trovino ovunque e che siano molto persistenti nell’ambiente, rende più probabile l’esposizione a queste sostanze. L’esposizione ai Pfas, per inalazione o ingestione, è collegata alla riduzione delle difese immunitarie, ad alterazioni ormonali e all’insorgenza di svariate patologie, inclusi i tumori.

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Questo nuovo studio evidenzia come in gravidanza e durante l’allattamento la presenza di Pfas nell’ambiente sia ancora più pericolosa e solleva la necessità di regolamentare l’uso di queste sostanze, vietandolo quando non indispensabile.

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Fonte di riferimento: Science Direct

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