La sede delle emozioni è il cervello, lo dice la scienza. Ma quest'affermazione non è del tutto vera. È nel cuore che è possibile leggere i sentimenti. E un team di scienziati è riuscito a farlo mettendo a punto un algoritmo in gradi di capire cosa proviamo
La sede delle emozioni è il cervello, lo dice la scienza. Ma quest’affermazione non è del tutto vera. È nel cuore che è possibile leggere i sentimenti. E un team di scienziati è riuscito a farlo mettendo a punto un algoritmo in grado di capire cosa proviamo.
Attraverso tale sistema matematico, gli scienziati dell’Università di Pisa in collaborazione i colleghi dell’Università dell’Essex, dell’Harvard Medical School e del MIT, hano dimostrato che il cuore è un vero e proprio portale che rivela le nostre emozioni attraverso il suo linguaggio, costituito dai battiti.
L’anonimo (per noi!) tum tum ha dunque un significato ben preciso che può essere compreso. L’algoritmo è stato sviluppato nell’ambito del progetto europeo PSYCHE, partito da Pisa 5 anni fa.
Il progetto aveva lo scopo di studiare macchine per il riconoscimento affettivo e ha già sviluppato e sperimentato una maglietta intelligente, integrata con sensori ed elettrodi che oggi è già in grado di e monitorare in tempo reale le emozioni dei pazienti psichiatrici.
Come fa l’algoritmo a leggere le emozioni nel cuore? Secondo i suoi ideatori, basta un semplice elettrocardiogramma per conoscerle, ma è l’algoritmo a valutare se la frequenza dei battiti è associata ad una determinata emozione. In ambito medico, l’algoritmo e la tecnica basata su di esso daranno vita ad un approccio nuovo alla cura delle malattie mentali.
“Con il nostro studio abbiamo sviluppato un algoritmo matematico in grado di fornire attraverso la sola analisi dell’elettrocardiogramma una valutazione continua degli stati emozionali – spiega Gaetano Valenza, ricercatore post-doc presso il Centro di ricerca E. Piaggio e del dipartimento di Ingegneria dell’informazione dell’Università di Pisa – In pratica, data una certa dinamica cardiaca, siamo in grado di predire il battito successivo e comprendere quale emozione è stata provata dal soggetto sotto osservazione”.
Francesca Mancuso
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